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Obbligo dell'accertamento di identità e sanzioni. Lo chiede l'Ordine dei Farmacisti di Bari e Bat a seguito dell'indagine della Procura su presunti falsi tamponi positivi in farmacia.
L'Ordine dei farmacisti
«Per evitare ogni forma di illecito e abuso occorrerebbero, a nostro avviso, due sole misure: l'introduzione immediata dell'obbligo di accertamento dell'identità del soggetto che si sottopone al tampone e l'introduzione di aggravanti che consentano di irrogare sanzioni più severe a carico di irresponsabili mascalzoni che mettono a rischio la salute pubblica».
Green pass: falsi positivi in farmacia, indaga la procura di Bari
«La vigente disciplina - spiega D'Ambrosio Lettieri - non esclude che un soggetto positivo al Covid-19 si rechi in farmacia o in un laboratorio autorizzato e si sottoponga alla esecuzione del tampone esibendo illecitamente la tessera sanitaria di persone già risultate positive. In questo modo viene certificata l'infezione e si ottiene, dopo dieci giorni e tampone positivo, un green pass da guarigione, evitando così la vaccinazione».
«La conferma di tale gravissimo rischio di elusione delle norme in materia di prevenzione del contagio da Covid-19 - continua - viene dalla lodevole attività investigativa delle autorità competenti di polizia giudiziaria impegnate a smascherare gli autori di atti criminali, che escludo possano coinvolgere farmacie 'compiacentì. In base alle vigenti disposizioni, infatti, oggi le farmacie eseguono il tampone antigenico acquisendo solo la tessera sanitaria del richiedente».
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