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Aggrediti dai parenti di un uomo rimasto ferito in un incidente stradale perché, a loro dire, l'ambulanza viaggiava a una velocità troppo bassa. È quanto accaduto la scorsa notte davanti al pronto soccorso del Policlinico di Bari all'equipaggio del 118 - composto da medico, autista e soccorritrice- che fa capo all'ospedale «San Paolo» di Bari.
Cosa è successo
Secondo quanto ricostruito finora, il personale sanitario del pronto intervento è arrivato, intorno all'una e trenta della scorsa notte, per prestare soccorso a tre persone rimaste ferite dopo uno scontro tra un'auto e una moto avvenuto alla periferia di Bari. Il più grave dei feriti, un uomo del Barese, ha riportato un trauma cervicale e dopo essere stato stabilizzato e classificato come codice giallo, è stato trasportato al Policlinico. Durante il percorso dal luogo dell'incidente all'ospedale, l'ambulanza sarebbe stata tallonata da un'auto con a bordo alcuni parenti della vittima.
All'arrivo al Policlinico, l'equipaggio del 118 sarebbe stato aggredito- verbalmente e fisicamente - da una decina di persone che contestavano la lentezza del mezzo.
Il sindacato
«L’aggressione all’equipaggio del 118 avvenuta davanti al pronto soccorso del Policlinico di Bari è l’ennesima dimostrazione di quanto denunciamo da mesi: il personale sanitario pugliese è troppo spesso abbandonato al proprio destino, sfiancato da turni massacranti e in balia di reazioni sconsiderate senza alcuna protezione. Così non si può andare avanti, questa situazione è inconcepibile».
Lo dichiarano i commissari straordinari di Uil Puglia e Uil Flp Puglia, Emanuele Ronzoni e Paola Bruno.
«Purtroppo simili vicende stanno diventando una pericolosa abitudine. Non capiamo cosa altro debba accadere per indurre la Regione Puglia e i direttori delle Asl ad aprire un confronto serrato, un tavolo monotematico con le organizzazioni sindacali per individuare misure finalmente efficaci contro questi fenomeni, a cominciare da un piano di assunzioni straordinario che adegui il personale sanitario alle necessità delle comunità locali ed eviti turni di lavoro insostenibili. Inoltre, forse sarebbe il caso di prendere in esame seriamente la possibilità di prevedere misure di controllo e sicurezza più serrate nei presidi ospedalieri del territorio». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia