Pediatrico, 3 medici e nuove sale: così cambia il pronto soccorso dell'ospedale

La carenza di camici bianchi determina spesso attese interminabili. Acquistati anche macchinari

Pediatrico, 3 medici e nuove sale: così cambia il pronto soccorso dell'ospedale
Un piano di rafforzamento che mira a migliorare i servizi e le prestazioni in favore dei pazienti, a ridurre la mobilità e a scongiurare problemi come quelli che in tempi...

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Un piano di rafforzamento che mira a migliorare i servizi e le prestazioni in favore dei pazienti, a ridurre la mobilità e a scongiurare problemi come quelli che in tempi recenti hanno più volte afflitto l'ospedale pediatrico Giovanni XXIII. In attesa che lo scorporo dal Policlinico diventi realtà, come annunciato nei mesi scorsi dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, la struttura ha avviato una piccola rivoluzione interna che prevede nuovo personale, nuove apparecchiature e l'ampliamento del pronto soccorso


Per quest'ultimo reparto sono arrivati tre medici che completeranno la dotazione organica, mentre sono partiti i lavori di ampliamento dell’area dedicata all’emergenza che sarà dotata di una nuova sala di attesa, nuovi ambulatori di visita e dieci posti letto.

Il direttore Melpignano

«Serviranno ad alleggerire il carico dei reparti che potranno dedicarsi più all’attività specialistica e meno a quella di urgenza che avrà posti letto dedicati», assicura il direttore medico di presidio, Livio Melpignano. Ci sono poi le specialistiche per le quali è stata completata la dotazione delle apparecchiature medicali. Un nuovo riunito odontoiatrico mobile e due macchinari per l’analgesia sedativa con protossido d’azoto permetteranno di incrementare l’attività odontoiatrica in favore dei bambini e dei soggetti non collaboranti. Le apparecchiature per la sedazione potranno essere utili anche per gli interventi ambulatoriali di oculistica. Per quanto riguarda invece l'otorinolaringoiatria, sarà dotata di un orecchio elettronico e un apparecchio per otoemissioni acustiche necessari a migliorare l’attività ambulatoriale. «Procediamo a piccoli passi – evidenzia il direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria, Antonio Sanguedolce - ma con una indicazione chiara verso il miglioramento dell'assistenza rivolta ai bambini e alle loro famiglie. Cominciamo dal potenziamento delle attività delle specialistiche ambulatoriali, con azioni che mirano a ridurre la necessità di spostamenti dei pazienti e a garantire più interventi e in tempi più rapidi».
Ma l'intenzione è anche quella di rendere più efficiente un sistema che, a tratti, ha dimostrato lacune, come per esempio quelle relative al personale medico a servizio dei piccoli pazienti diabetici, che ha messo in allarme diverse famiglie.

 

Risale, invece, a gennaio 2023 la sospensione dell’attività di cardiochirurgia pediatrica in seguito al trasferimento di parte del personale medico e a causa della cronica carenza di personale sanitario. Nello stesso mese l’ospedale pediatrico è stato, inoltre, al centro di un caso di presunta malasanità, con la morte sospetta di sei degenti per infezione a cavallo fra il 2018 e il 2022. Una situazione che ha anche portato a un blitz degli ispettori regionali all'interno della struttura. I bambini deceduti sarebbero tutti transitati dal reparto di cardiochirurgia pediatrica a quello di terapia intensiva del Giovanni XXIII e, secondo le indagini, avrebbero perso la vita “a causa dell'assenza di protocolli sanitari sull'esecuzione dei tamponi per la gestione delle infezioni ospedaliere”. Insomma, ci sarebbero state alcune falle nei protocolli sanitari della struttura, come per esempio la mancata esecuzione dei tamponi per la klebsiella pneumoniae e lo stafilococco. A rendere complicata la vita dei pazienti e delle loro famiglie ci sono poi le lunghe liste di attesa, che però riguardano moltissime altre strutture regionali e nazionali, e poi i tempi troppo lunghi nel pronto soccorso. Come quelli segnalati dalla famiglia di un ragazzo 14enne con disabilità che ha dovuto attendere circa dieci ore per essere ricoverato. A tutto questo la riorganizzazione spera di mettere fine, in attesa che il Giovanni XXIII diventi indipendente dal Policlinico e possa così contare su più personale e più servizi.
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Quotidiano Di Puglia