Suicida sotto il treno, l'amico scomparso non si trova ancora. Il mistero continua

Suicida sotto il treno, l'amico scomparso non si trova ancora. Il mistero continua
Sono ancora senza esito le ricerche dei carabinieri di Paolo Dragone, di 56 anni, il dipendente del Comune di Mola di Bari di cui i familiari non hanno più notizie da...

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Sono ancora senza esito le ricerche dei carabinieri di Paolo Dragone, di 56 anni, il dipendente del Comune di Mola di Bari di cui i familiari non hanno più notizie da giovedì scorso e la cui scomparsa potrebbe essere collegata - secondo gli investigatori - al suicidio di un suo amico, Enrico Galati, di 47 anni di Melissano, che da anni viveva tra la Germania e Monopoli e il cui corpo - non ancora identificato ufficialmente - potrebbe essere quello dilaniato da un treno, domenica scorsa, nella stazione di Mola di Bari.


A presentare la denuncia della scomparsa di Dragone è stata la famiglia che, giovedì mattina, lo attendeva al cimitero per la tumulazione della madre scomparsa. L'assenza dell'uomo ha convinto i parenti, con i quali i rapporti si erano raffreddati da tempo, a presentare denuncia ai carabinieri. Sul pianerottolo di casa di Paolo Dragone sono state trovate tracce di sangue: è stato accertato che in parte sono di alcuni gatti di cui l'uomo si prendeva cura. Ma quella più evidente a occhio nudo, trovata sulle scale di casa dell'uomo, è ancora sottoposta ad analisi da parte dei Ris. L'ipotesi che la scomparsa di Dragone e il suicidio di Galati, la cui identità non è dunque ancora confermata da alcuna evidenza scientifica, siano collegati è riferita a una vecchia frequentazione tra i due e al fatto che i carabinieri avevano cominciato a indagare nella vita privata di Dragone giungendo anche a Galati.


Dragone viveva, in maniera molto riservata, con la madre, una badante e cinque gatti. Con i suoi parenti aveva chiuso i rapporti dopo la morte del padre, sembra per questioni di eredità. Galati, secondo quanto accertato finora dagli investigatori - domenica mattina avrebbe parcheggiato nei pressi della stazione di Mola un furgoncino, preso a noleggio e subito dopo si sarebbe lanciato sotto un treno in corsa. Ma di quell'uomo investito dal treno non vi è ancora una identità certa in quanto le telecamere che lo hanno ritratto erano troppo distanti per vederne con chiarezza il volto. Inoltre, i carabinieri stanno ancora verificando il contratto del mezzo preso a noleggio da una società di Modugno. Solo quando gli investigatori riceveranno copia del contratto, giungendo quindi alle generalità dichiarate da chi aveva preso a noleggio il furgoncino, e otterranno i risultati degli esami di laboratorio effettuati sui resti del suicida sarà possibile dare con certezza una identità al corpo ritrovato sui binari.  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia