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Fino al 16 ottobre si lavora al programma, non blindato e da consegnare nelle mani del candidato. Prima dell’Immacolata, in compenso, l’auspicio è scoprire le carte anche sul nome che guiderà la coalizione alle urne. Il primo tavolo del centrosinistra barese, in vista delle Comunali del 2024, si chiude con una road map precisa e con la foto di gruppo del vertice, nella sede Pd di via Re David.
Il tavolo
Ci sono tutte le liste che hanno sostenuto Antonio Decaro nel 2019 e quelle che hanno tirato la volata a Michele Emiliano, un anno dopo in Regione. C’è la sinistra di Bari Bene Comune, Europa Verde e Sinistra Italiana ma pure i civici di “Con”, i Popolari e i socialisti. E, se è per questo, c’è anche lo stesso primo cittadino uscente, che si affaccia a benedire il percorso. Le novità annunciate sono i centristi di Azione e Italia Viva ma pure i pentastellati, che alla vigilia hanno proposto un’agenda di fine mandato all’amministrazione: cinque punti, come le stelle del Movimento, che Decaro ha recepito e condiviso, nella sala giunta di Palazzo di Città: «Non un patto di sangue», si sono affrettati a chiarire loro ma si procede un passo per volta e tanto basta, almeno per ora. «Una coalizione larghissima, sul modello di quella che abbiamo presentato a Foggia, dalla sinistra al terzo polo. È diversa da quella che abbiamo presentato a Brindisi, dove non avevamo centristi né sinistra. Così ci consentirà di vincere a Foggia, Bari e anche le elezioni a Lecce», tratteggia ottimista il numero uno pugliese del Partito Democratico, Domenico De Santis.
Appuntamento con le associazioni
Dalle prossime ore, come promesso, si coinvolgeranno anche associazioni e realtà di area, aspettando gli esiti dell’incontro - convocato da “La Giusta Causa” di Michele Laforgia e da altre sigle a sinistra dei dem – per venerdì 15 al teatro Kismet.
Era una prima barese, dopo quella in via Gentile con i big della coalizione, invece, per Michele Boccardi. È alla guida di “Con” e ha incontrato candidati e aspiranti anche a Ferragosto. È lui a proporre la “mozione” sui lavori: «Vengo dall’organizzazione degli eventi e l’organizzazione è fondamentale, quindi serve un cronoprogramma con date certe, per procedere alle linee guida e poi alla scelta del candidato», prende la parola in assemblea. Esattamente come negli eventi, però, tocca arrivarci con le idee chiare e i civici ce le hanno: «Vent’anni sono passati, sono stati importanti e tali da cambiare la città, ma non possiamo vivere di ricordi. Dobbiamo fare in modo che il candidato non sia una copia di Antonio ma figura autorevole e riconosciuta, che possa continuare l’ottimo lavoro di Decaro - e prima ancora di Michele Emiliano - allargando a parti della società civile che finora non sono state coinvolte. E possa fare di Bari una capitale del Mediterraneo», scandisce davanti agli alleati. Le ore sono le stessa nelle quali si ritrovano in assemblea da “La Giusta Causa” e pure quelle nelle quali una prima linea come Marco Lacarra incontra i suoi, per stringere i bulloni della maratona di lancio di “Officine progressiste”, in programma per venerdì 22. Sono attesi ex ministri e non è esclusa la presenza dell’ex capogruppo alla Camera, Debora Serracchiani, già in città al suo fianco. Se dovessero essere primarie, lui non si tirerebbe indietro: «Le primarie non saranno il metodo, saranno l’extrema ratio. Il metodo è la condivisione», getta acqua sul fuoco, Boccardi. Intanto, si parte. E, a dirla con le parole di Todaro, «senza false partenze la corsa è più snella e rapida».
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Quotidiano Di Puglia