Droga nell’auto dell’amante della moglie: impugnata l’assoluzione dell’avvocato Filograno

Droga nell’auto dell’amante della moglie: impugnata l’assoluzione dell’avvocato Filograno
La procura di Bari ha impugnato la sentenza del tribunale di Bari che ha assolto l'avvocato barese Gaetano Filograno, prosciolto il collega e consigliere comunale Nicola...

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La procura di Bari ha impugnato la sentenza del tribunale di Bari che ha assolto l'avvocato barese Gaetano Filograno, prosciolto il collega e consigliere comunale Nicola Loprieno e condannato un ex finanziere. La vicenda del presunto complotto di Loprieno e Filograno per incastrare l'imprenditore Francesco Galli finirà davanti ai giudici della Corte d'appello. Per Filograno i pm Claudio Pinto e Savina Toscani avevano chiesto la condanna a 4 anni di reclusione. Ma la gup Antonella Cafagna, con il provvedimento dello scorso 2 ottobre, aveva assolto Filograno "perché il fatto non sussiste".

Il presunto complotto


Le motivazioni della sentenza riconoscevano il presunto complotto ma sia l'avvocato barese sia il collega Loprieno si sarebbero macchiati, al massimo, di simulazione del reato, ormai prescritto visto che i fatti risalgono al 2014. Nessuna detenzione e spaccio di stupefacenti. Almeno secondo le parole della gup. Ma la Procura vorrebbe riconoscere la detenzione di droga, elemento cruciale nella vicenda.

 

Secondo il tribunale, infatti, Filograno sarebbe stato «innegabilmente» l'ideatore di "un turpe e vile ordito criminoso" ai danni del compagno della sua ex moglie, Francesco Galli (assolto nel 2017 perché "il fatto non sussiste"): avrebbe acquistato cocaina nel consistente quantitativo di grammi 26, al fine di simulare" a carico della vittima "le tracce del reato di detenzione, per procurarne l'arresto in flagranza e sottoporlo alle conseguenze" del processo penale. Mentre Loprieno "concretizzò il proposito criminoso di Filograno" dando informazioni alla guardia di finanza. Interrogato dagli inquirenti, Loprieno si disse "estraneo al piano criminoso» e sostenne «di essersi limitato, per dare una mano al suo amico Gaetano, a chiedere» ai militari «di compiere accertamenti sul conto» dell'imprenditore, "avendo lo stesso Filograno ricevuto notizia che fosse un violento, un tossicodipendente e temendo perciò per i propri figli".

Coinvolto anche un ex finanziere


Nella vicenda è coinvolto anche l'ex finanziere Enzo Cipolla, che coordinò la perquisizione. E poi, nel 2016, chiese all'imprenditore 15mila euro per fornire un elenco di domande che il difensore dell'imprenditore avrebbe potuto fargli nel processo - in quella vicenda il militare fu ascoltato come testimone - in modo da smontare l'accusa di spaccio. Cipolla è stato condannato a un anno e quattro mesi, come chiesto dalla Procura. Che sulla vicenda non vuole fermarsi alla sentenza del tribunale.
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Quotidiano Di Puglia