Doppie file, musica alta e rifiuti: weekend invivibili in città per la "malamovida"

La movida a Bari
L’estate è arrivata a Bari, nonostante un fine settimana caratterizzato da qualche pioggia, e con essa non poteva non tornare in auge il problema della movida, o...

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L’estate è arrivata a Bari, nonostante un fine settimana caratterizzato da qualche pioggia, e con essa non poteva non tornare in auge il problema della movida, o della “mala movida” come la definiscono alcuni residenti di alcune zone particolarmente interessate dal problema. Dal parcheggio selvaggio all’abbandono dei rifiuti, sino al problema atavico della musica troppo alta sino a tarda notte. Bari negli ultimi vent’anni è cambiata molto, aver puntato sul turismo ha portato anche ad incentivare l’apertura di locali per l’intrattenimento, che nei mesi estivi quando il caldo è asfissiante portano i giovani e non solo a dilungarsi all’esterno. Una situazione che ha diversi rovesci della medaglia.

I problemi della movida


In varie zone della città, dall’Umbertino alla città vecchia, fino ad alcune zone di Poggiofranco ma anche a Torre a Mare e Santo Spirito, i problemi legati alla movida sono quasi sempre gli stessi. Primo tra tutti il problema legato al parcheggio, perché nonostante le diverse politiche messe in atto dall’amministrazione e i vari servizi di mobilità alternativa messi a disposizione, l’auto resta il mezzo principe preferito dai baresi. Ma i baresi non sono di certo cittadini modello per quanto riguarda l’utilizzo dell’auto e la conseguenza è vedere di notte, ma anche al mattino presto, file interminabili di auto in doppia fila, parcheggiate sul lungomare sulla pista ciclabile, o ad occupare la carreggiata, creando anche problemi nel caso in cui debba passare un mezzo di soccorso. Il problema parcheggio è sicuramente un problema che riguarda principalmente il centro della città e la zona del lungomare e dell’Umbertino, ma non è esente da queste problematiche la zona di Poggiofranco dove si trovano i locali frequentati dai ragazzi, la cosiddetta zona del Punto X per intenderci.

Musica e rumori


Molto spesso, soprattutto dagli universitari, è giunta la richiesta di prorogare gli orari dei bus, ma la mancanza di chilometri e di utenza che potrebbe utilizzare i mezzi in quegli orari al momento impedisce di percorrere questa strada, e lo stesso dicasi per i park&ride che hanno orari di apertura prolungati solo in caso di eventi particolari. Ma non solo i parcheggi sono un problema che contribuisce a mettere la cittadinanza contro la cosiddetta movida. Una delle problematiche maggiormente lamentate, e che negli ultimi mesi è stata al centro dell’attenzione, è quella legata alla musica troppo alta a tarda notte e soprattutto al rumore antropico creato dall’aggregarsi di persone al di fuori dei locali. Quest’ultimo è un problema che caratterizza tutte quelle zone della città dove ci sono locali di piccola metratura e i cui ospiti finiscono per stare all’esterno, con l’ovvio disagio causato alla cittadinanza e per il quale non può comunque essere chiamato in causa il titolare del locale. Cosa che invece è successa con la questione musica che, in base al nuovo documento strategico del commercio, deve essere spenta a mezzanotte. La questione musica ha visto i titolari dei locali protestare contro quella che ritengono una regola iniqua, che non permette in alcun modo di risolvere il problema della mala movida e vede penalizzati tutti, anche coloro che in qualche modo si sono sempre comportati bene. In base a questa nuova regolamentazione, nei giorni scorsi due locali sono stati sanzionati e chiusi per tre giorni, mentre altri in centro ma anche a Poggiofranco e Carrassi hanno avuto diverse multe. Nel frattempo, sulla scorta della sentenza della Cassazione che a Brescia ha dato ragione a due coniugi che avevano fatto causa al comune per i continui schiamazzi che caratterizzavano il loro quartiere, gli abitanti dell’Umbertino stanno pensando anch’essi di portare il Comune in tribunale. Tanti problemi e di difficile soluzione, con la stagione appena all’inizio. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia