Carcere di Bari: tre poliziotti aggrediti da detenuti. I sindacati: «Cento da inizio anno. Vogliamo parlare col garante». Pronto lo stato di agitazione

Il Sappe: come ci si può difendere senza essere accusati di "tortura"?

Carcere di Bari: tre poliziotti aggrediti da detenuti. I sindacati: «Cento da inizio anno. Vogliamo parlare col garante». Pronto lo stato di agitazione
Tre poliziotti aggrediti da detenuti in due episodi differenti al carcere di Bari. I sindacati: «Cento da inizio anno. Vogliamo parlare col garante». Pronto...

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Tre poliziotti aggrediti da detenuti in due episodi differenti al carcere di Bari. I sindacati: «Cento da inizio anno. Vogliamo parlare col garante». Pronto lo stato di agitazione per il prossimi giorni.

Le due aggressioni

La prima aggressione è avvenuta nella Sezone alta sicurezza dove un detenuto italiano che aveva problemi ad affettuare una telefonata ai familiari ha colpito «con inaudita violenza due  poliziotti che, si erano portati vicino alla sua stanza per comunicargli che stavano cercando   di trovare una soluzione al problema. Purtroppo le immagini degne di un film dell’orrore che hanno immortalato quanto accaduto resteranno segrete - dicono dal Sappe - , a differenza di quelle che riguardano i detenuti pronte per essere visti urbi et orbi» . 

L’altro episodio, è avvenuto invece nella seconda sezione, dove un  poliziotto è stato pesantemente colpito da un detenuto senza alcun motivo.

I feriti sono stati trasportati in ospedale. «Purtroppo mancando un reparto isolamento i due detenuti sono rimasti ai loro posti in comunità vantandosi di quello che hanno fatto e per essere  rimasti impuniti , ingenerando tra gli altri detenuti la facilità di emulare tali comportamenti non rischiando nulla», denuncia il Sappe.

La rabbia dei sindacati   

«Vorremmo parlare con il Garante dei detenuti per dargli i numeri delle aggressioni ai poliziotti di Bari e della regione, che dall’inizio dell’anno è di circa 100 unità che vanno a ridurre il già carente organico dei penitenziari. Vorremmo chiedere allo stesso come si fa a difendersi da questi detenuti violenti senza poi rischiare di essere denunciati per il reato di  “tortura”, poiché anche in solo graffio fa gridare allo scandalo - dicono - Purtroppo  la prepotenza dei detenuti  è  così debordata che vengono  aggrediti e picchiati  anche i poliziotti  che si stanno prodigando  per  risolvere i problemi degli stessi  detenuti».

Lo stato di agitazione

Il SAPPe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, «dichiara lo stato di agitazione e nei prossimi giorni organizzerà una sit in protesta con i propri dirigenti che si incateneranno davanti al carcere rendendo difficile l’entrata e l’uscita dal penitenziario, per poi spostarsi presso l’adiacente Provveditorato ove sempre gli stessi dirigenti si incateneranno alla porta di ingresso non permettendo a nessuno di uscire  od entrare nello  stabile fino a quando il provveditore regionale non prenderà provvedimenti urgenti nei confronti dei detenuti violenti che nella regione puglia rimangono spesso impuniti,  nonché chieda l’intervento urgente del DAP  con l’invio di personale per far fronte a questa emergenza  che non è più tollerabile».

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Quotidiano Di Puglia