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Traffico di droga, blitz della guardia di finanza. All'alba le fiamme gialle di Bari hanno eseguito in Puglia, Basilicata e Sicilia un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 persone, 3 in carcere e 9 agli arresti domiciliari, nell'ambito di una indagine coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia di Bari su una presunta associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Le persone arrestate come si diceva sono 12, tre in carcere - tra i quali Davide Monti e un 27enne con precedenti di Turi, conosciuto come "McGregor" - e altre 9 ai domiciliari. Tra i presunti componenti del gruppo c'è anche la figlia 29enne di un appartenente alle forze dell'ordine, accusata di essere uno dei corrieri della droga.
Perquisizioni e sequestro di beni per 200mila euro
Contestualmente agli arresti, i militari hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 200mila euro. Dalle prime luci dell’alba, oltre 60 Finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari hanno dato esecuzione in Puglia, Basilicata e Sicilia a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali - emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale barese, su richiesta della locale Procura dellaRepubblica/Direzione Distrettuale Antimafia - con cui sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) a carico di 12 soggetti (di cui 3 in carcere e 9 agli arresti domiciliari), nonché a un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 200 mila euro.
In tutto 44 indagati
Complessivamente sono 44 le persone indagate, a vario titolo, per le ipotesi di reato di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, favoreggiamento reale e trasferimento fraudolento di valori, di cui 12 destinatarie di misura cautelare secondo l’impostazione accusatoria accolta dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari (allo stato, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa).
Le indagini
Numerosi sono stati i riscontri operativi durante le investigazioni - eseguiti dalle Fiamme gialle baresi - che hanno permesso di sottoporre a sequestro, complessivamente, kg 13 di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, marijuana e hashish, oltre a 1 autoveicolo, con la conseguente denuncia alla competente Autorità Giudiziaria di 8 soggetti, di cui 5 tratti in arresto in flagranza di reato. Le investigazioni avrebbero consentito di rilevare come i componenti dell’ipotizzata associazione criminale prediligessero intrattenere rapporti con terzi fornitori o clienti delle sostanze stupefacenti, soprattutto attraverso l’uso di utenze dedicate intestate a prestanome o mezzi di comunicazione alternativi. In particolare, i presunti trafficanti - temendo di potere essere intercettati - avrebbero cercato, nel tempo, di ridurre al minimo tale rischio facendo ricorso alle “App” di messaggistica istantanea, quali WhatsApp, Messenger di Facebook e Telegram, spingendosi a utilizzare persino la chat dedicata delle consolle della Playstation, molto diffusa tra le nuove generazioni alle quali, in gran parte, appartengono i sodali del presunto sodalizio criminale oggi disarticolata. Inoltre, dalle attività captative è emerso come gli indagati impiegassero un linguaggio in codice con termini allusivi facendo spesso ricorso a termini quali: “dolci” e “caramelle” per lo stupefacente; “minuti” per indicarne il quantitativo (dove ogni minuto equivaleva a un grammo); “documenti” e “calcolatrice” per fare riferimento, rispettivamente, al denaro e al bilancino di precisione. I luoghi dove veniva nascosto lo stupefacente erano diversi: abitazioni di soggetti incensurati e pertinenze delle stesse, vani ascensore o muretti a secco delle campagne.
Ragazzini reclutati con la promessa di guadagni facili
In tale contesto è stata rilevata la facilità con cui la presunta compagine delinquenziale reclutava soggetti di giovane età, “abbagliati” dalla promessa di guadagni facili e di fringe benefits come l’uso illimitato di internet, Sky o l’accesso alle sostanze stupefacenti. Sulla base di tali “vantaggi” facili, insospettabili bariste sarebbero diventate esperte nel taglio e nell’occultamento delle dosi; oppure studentesse universitarie avrebbero scalato le posizioni del sodalizio, partendo dal semplice ruolo di corriere, fino a divenire punto di riferimento per gli altri spacciatori; o ancora, uno studente delle scuole superiori sarebbe diventato custode dello stupefacente, mentre un altro giovane, da semplice acquirente, sarebbe arrivato rapidamente a gestire una piazza di spaccio. Oltre alle misure cautelari personali è in corso a carico dei componenti dell’organizzazione criminale anche il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca “per sproporzione” e “per equivalente”, di beni immobili, mobili registrati e rapporti finanziari per un valore complessivo di oltre 200 mila euro. La presente attività costituisce una chiara testimonianza del costante impegno profuso dal Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Bari - in sinergia con la locale Procura della Repubblica - anche nel contrasto al traffico illecito di sostanze stupefacenti, a tutela della sicurezza pubblica e della salute soprattutto delle nuove generazioni, nonché nell’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati dalle organizzazioni criminali.
I nomi degli arrestati
A finire dietro le sbarre Davide Monti, 31 anni di Bari, Vito Giuseppe Laera e Giuseppe Giacovelli entrambi 27enni di Acquaviva delle Fonti.
Arresti domiciliari per Agostino Disposto, Silvio Anastasio, Roberto D'Abbabbo, Vincenzo Acquaviva, Arianna Labalestra, Gianvito Pedone, Onofrio Lorusso, Francesco Rizzo.
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