Un operaio di 40 anni, Crescenzio Burdi, di Binetto, è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere nei...
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Il corpo di Melillo è stato trovato, questa mattina, dai carabinieri in un pozzo per la raccolta delle acque alla periferia di Binetto, in un'area nella quale è in costruzione un impianto sportivo. A consentire il ritrovamento della salma è stata una telefonata anonima pervenuta al 112. Ad inchiodare Burdi ci sarebbe un testimone chiave. Da quanto ricostruito tramite l''ispezione cadaverica, il presunto autore dell'omicidio avrebbe prima tentato di strangolare Melillo, operaio disoccupato, colpendolo poi alla testa con un sasso. Infine, l'assassino avrebbe tentato di dare fuoco al cadavere del 28enne; il corpo di Melillo è stato trovato seminudo con alcuni resti di vestiti bruciati dalle fiamme.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri attraverso le testimonianze di chi conosceva entrambi i protagonisti della vicenda, Burdi e Melillo si sarebbero incontrati ieri sera per un chiarimento poi degenerato. Burdi, che lavorava saltuariamente anche come guardiano notturno, non avrebbe accettato la separazione dalla moglie 29enne, con la quale ha avuto una figlia, imputando parte della responsabilità a Melillo. Il 40enne, interrogato dagli investigatori, ha respinto le accuse. I carabinieri stanno verificando anche se Burdi possa avere avuto complici nell'omicidio. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia