Appalti truccati, nove gare nel mirino della Procura. Ecco quali

Nove appalti nel mirino ma solo sei per ora quelli contestati dalla Procura di Bari. E’ quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare che, oggi, ha portato...

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Nove appalti nel mirino ma solo sei per ora quelli contestati dalla Procura di Bari. E’ quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare che, oggi, ha portato all’arresto di cinque persone, tra cui il sindaco di Polignano a Mare e segretario regionale dell’Anci, Domenico Vitto (indagato solo per l'appalto che riguarda il lungomare).

Gli appalti sotto la lente di ingrandimento

Il valore delle gare d’appalto che sarebbero state truccate è di 1,2 milioni di euro. Il gip del Tribunale di Bari non ha riconosciuto tutte le accuse ipotizzate dalla Procura ai 24 indagati: ad esempio i reati di corruzione non sono contestati dal gip Angelo Salerno, mentre sono riconosciuti i peculati, turbativa d’asta, falso ideologico, rivelazione del segreto d'ufficio, omissione di ufficio.

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L’inchiesta è partita da una indagine a carico dei gestori di alcune tabaccherie che gestivano il pagamento dei servizi delle mense scolastiche sospettati di non versare nelle casse comunali gli incassi delle rette. Poi si è allargata agi appalti, il più importante quelle della riqualificazione del lungomare, intitolato a Domenico Modugno, del valore di 850mila euro. Tra le contestazioni ci sono poi le gare per la manutenzione delle strade e del verde pubblico, quelle per la progettazione e ristrutturazione di immobili e anche la ristrutturazione di un bene confiscato alla mafia.

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L’attività di “inquinamento delle gare” sarebbe stata fatta con falsi sorteggi dei presidenti delle commissioni di gara, affidamenti diretti sotto soglia e informazioni date a ditte “amiche”. In cambio, è emerso dalle indagini, gli amministratori e i funzionari avrebbero ottenuto sostegno elettorale, progressione di carriera e lavori edili in casa, anche se il voto di scambio e la corruzione non vengono contestati.

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Quotidiano Di Puglia