Acqua contaminata, avvelenamenti e cinque denunce alla Procura e ai Nas. Il Comune vieta il consumo: «Allarme idrico e danni alla salute cittadini»

Acqua contaminata, avvelenamenti e cinque denunce alla Procura e ai Nas. Il Comune vieta il consumo: «Allarme idrico e danni alla salute cittadini»
Cinque denunce per sintomi da avvelenamento causati da acqua contaminata della rete idrica a Casamassima sono state depositate negli uffici della Procura della Repubblica di Bari...

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Cinque denunce per sintomi da avvelenamento causati da acqua contaminata della rete idrica a Casamassima sono state depositate negli uffici della Procura della Repubblica di Bari e presentate ai carabinieri del Nas. Nei giorni scorsi i militari hanno acquisito i primi documenti presso gli uffici dell'Acquedotto pugliese. L'ipotesi, infatti, è che la rottura di una condotta dell'acquedotto abbia causato la contaminazione dell'acqua con sversamento di sostanze provenienti dalla locale fogna. Numerosi sono stati i malori accusati e i ricoveri fra adulti e bambini. Quattro denunce sono a firma di cittadini, i quali lamentano ricoveri, gastroenteriti e danni alla salute. Una denuncia è stata depositata invece dal Comune di Casamassima, sulla base di una relazione del comando di polizia locale.


“Per le valutazioni e i provvedimenti che l'autorità giudiziaria riterrà opportuno adottare - si legge nell'esposto - si comunica che nel territorio di Casamassima l'acqua erogata dall' Acquedotto Pugliese risulta inquinata”. Segue una cronistoria della vicenda, a partire dallo scorso 4 maggio, quando su segnalazione di un cittadino, per il cattivo odore dell'acqua che fuoriusciva dai rubinetti di casa, vennero avviate le analisi di Aqp, seguite da quelle di Asl e Arpa. Dal divieto di utilizzo dell'acqua a fini potabili all'accertamento di inquinanti presenti nell'acqua erogata, il Comune ha espresso la volontà di “attivare azioni legali nei confronti di chi si ravvisasse responsabile” della situazione di allarme idrico e dei conseguenti danni alla salute. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia