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Da oggi l'Italia torna a colori. Le restrizioni pasquali con cui è stato imposto all'intera Penisola il rosso, hanno infatti lasciato il posto alle regole "classiche". Non del tutto però, con l'ultimo decreto infatti, fino al 30 aprile le zone gialle di fatto non esistono. In realtà continueranno a non farlo "solo" fino alla prossima rivalutazione dei dati del monitoraggio che dovrebbe arrivare entro il 20 del mese di aprile (smentite per ora le voci di una cabina di regia prevista per questa settimana). Il mese appena iniziato quindi, è decisivo per la ripartenza di moltissime delle attività commerciali che oggi risultano chiuse oppure per lo sblocco degli spostamenti tra regioni diverse. Anche perché il decreto che entrerà in vigore da domani (7 aprile) prevede espressamente la possibilità, entro la fine del mese, di apportare modifiche alle misure adottate attraverso specifiche deliberazioni del Consiglio dei Ministri.
Dopo le scuole (che sono ripartite già anche in zona rossa fino alla prima media) a sperare sono soprattutto bar e ristoranti. I locali infatti, confidano nel gran ritorno della zona gialla che gli consentirebbe di aprire quantomeno a pranzo e fino alle 18 o, magari con una nuova norma anti-apertivi, fino alle 15 o alle 16. In ogni caso, con la bella stagione in arrivo, e quindi la possibilità di sfruttare maggiormente gli spazi esterni, la probabilità che dopo il 20 aprile - qualora i dati siano in miglioramento - si possa tornare a mangiare fuori vanno moltiplicandosi. Come ha specificato anche il premier Mario Draghi nei giorni scorsi cercando di non alimentare false speranze, a decidere saranno i dati.
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Cinema e teatri
Ma a "vedere" la riapertura delle sale sono anche cinema e teatri.
Discorso diverso per quanto riguarda parruccheri e centri estetici che, al momento, sono chiusi solo in zona rossa. Con il ritorno del giallo infatti, potrebbero tornare alla loro attività nel zone in cui i contagi sono ritenuti sotto controllo. Per piscine e palestre invece, il pressing delle regioni e dei rappresentanti della categoria è sempre molto alto, ma restano tra le attività considerate più rischiose e quindi non è affatto detto che rientreranno in questa ipotetica prima tranche di riaperture. Con buona probabilità anzi, dovranno attendere il decreto successivo al 30 aprile per rilanciarsi.
E quello del 30 (cercando però di bloccare al massimo le partenze dei due fine settimana cerchiati di rosso, vale a dire i weekend del 25 aprile e del 1 maggio) potrebbe essere anche l'orizzonte decisivo per lo sblocco degli spostamenti interregionali. Ma anche in questo caso bisognerà attendere i numeri prima di qualsiasi possibile valutazione.
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Quotidiano Di Puglia