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Una regione rossa, 5 arancioni e il resto gialle. A poco più di 48 ore dall'entrata in vigore dell'ultima ordinanza che ha disegnato la mappa a colori dell'Italia di questa settimana, si inizia già a ragionare sulla prossima. E nonostante i dati siano considerati positivi a livello nazionale (con in calo soprattutto l'indice Rt su base settimanale e il numero dei nuovi casi su base gioranliera), in alcune aree resistono numeri che meritano ancora particolare attenzione.
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LE REGIONI
In attesa del monitoraggio dell'Iss che venerdì definirià le nuove pagelle (i cambi di fascia continueranno ad essere pochi) continua ad esempio a preoccupare la situazione della Valle d'Aosta. La piccola regione italiana oggi è infatti l'unica a trovarsi in zona rossa, penalizzata soprattutto dal tasso di letalità più dell'intera Penisola (4,2 per cento), e non sembrerebbe destinata a cambiare fascia a stretto giro.
VERSO IL GIALLO - Al contrario, a spostarsi dalla fascia di rischio intermedia al giallo, potrebbe essere la Puglia.
LE ALTRE SITUAZIONI - A seguire il percorso inverso - o almeno a rischiare di farlo - è invece la Campania. La Regione, per ora in zona gialla, deve infatti fare i conti l'esplosione di diversi piccoli focolai. A destare preoccupazione infatti, oltre all'indice Rt regionale al 1,08 (ma compensato dal resto dei parametri contenuti), ora è soprattutto l'area a nord di Napoli dove molti popolosi centri hanno già sfondato la soglia di allarme di 250 casi ogni centomila abitanti. I vari Melito, Sant'Antimo, Caivano, Nola sono ormai ben oltre la soglia definita preoccupante. E lo stesso si può dire per Frasso Telesino nel beneventano o Monteverde nell'avellinese.
LA SARDEGNA - Non dovrebbe invece cambiare nulla per la Sardegna. A frenare la corsa verso il giallo della Regione è infatti il tempo. Ne è passato troppo poco dalla permanenza in zona rossa. Una settimana, nonostante in altri casi sia stata valutata come sufficiente, non basta per far assestare i dati. E quindi, come secondo la Nuova Sardegna avrebbe già fatto sapere l'Istituto superiore di sanità alle autorità isolane, al netto delle rimostranze del governo locale, la regione è destinata a restare in arancione anche durante la settimana che va dal 10 al 16 maggio. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia