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La variante Delta continua a spaventare il mondo. In Finlandia le autorità sanitarie hanno riferito di un esteso focolaio di Covid-19 con variante Delta che ha messo in ginocchio alcuni ospedali del Paese. Nella nota diffusa dal ministero della Salute e indirizzata alle Regioni, è sottolineata l'allerta internazionale e la raccomandazione a tutti gli enti regionali di «applicare con rigore le misure di contenimento della trasmissione previste dalla normativa» e incentivare il sequenziamento e il contact tracing, sequenziando prioritariamente, tra gli altri, i campioni di individui in arrivo da Paesi con alta incidenza di varianti.
Variante Delta, l'allerta del ministero
La nota “Allerta internazionale: cluster ospedalieri di casi COVID-19 da variante B1.617.2 (variante Delta) in Finlandia - maggio 2021”, datata 18 giugno, è firmata dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza. Il focolaio finlandese, si legge, è originato da due casi indice recentemente rientrati dalla Thailandia ed ha interessato 4 strutture ospedaliere per un totale di 98 casi: 42 tra operatori sanitari e 56 tra pazienti.
Le Autorità sanitarie finlandesi riferiscono dunque che «rispetto a precedenti esperienze di casi Covid-19, compresi quelli da VOC Alfa e Beta, questo evento ha mostrato una maggiore trasmissibilità della variante Delta e un'inadeguatezza delle misure di controllo messe in atto, che ha portato ad una riformulazione delle linee guida nazionali (sostituzione della mascherina chirurgica con maschere FFP2 nei contatti ad alto rischio con casi COVID-19 sintomatici)».
L'ultimo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità sulla prevalenza delle varianti in Italia, ricorda il ministero, «riporta che i casi associati a varianti kappa e delta sono rari, sebbene sia stato osservato un recente aumento nella frequenza, soprattutto della variante delta». Alla luce di ciò, la nota raccomanda di applicare con rigore le misure di contenimento e di attuare il sequenziamento dando priorità ai campioni provenienti da: soggetti vaccinati che successivamente si infettano nonostante lo sviluppo di una risposta immunitaria; contesti ad alto rischio, quali ospedali nei quali vengono ricoverati pazienti immunocompromessi positivi per lunghi periodi; casi di reinfezione; individui in arrivo da Paesi con alta incidenza di varianti; aumento dei casi o cambiamento nella trasmissibilità e/o virulenza in un'area; cluster per valutare la catena di trasmissione.
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Quotidiano Di Puglia