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In meno di un anno è passata dal suo peso abituale, 78 kg, a oltre 120: era evidente che qualcosa non andava. Con una visita ginecologica Rachele scopre la causa: un tumore dell'ovaio cresciuto a dismisura, ritenuto da subito inoperabile da due diverse strutture.
La storia arriva dal Policlinico di Milano dove è stato eseguito un intervento molto complesso.
L'operazione
L'intervento è stato eseguito da Fabio Amicarelli, Paola Colombo e Massimiliano Brambilla, chirurghi della Struttura complessa di Ginecologia diretta da Paolo Vercellini, con il supporto di Giuseppe Sofi, responsabile dell'Anestesia e Terapia Intensiva Donna-Bambino. "È stato necessario asportare l'ovaio destro, che a causa del tumore era cresciuto in modo incontrollato - raccontano gli specialisti - ma anche ricostruire la parete addominale, che si era dovuta adattare ad una massa così voluminosa. Il tumore, insieme ai suoi annessi, pesava circa 42 kg, un'evenienza davvero rara. La paziente ha affrontato molto bene l'intervento ed è stata dimessa in buone condizioni di salute, compatibilmente con la sua patologia. Il suo peso alla dimissione era tornato di 78 kg".
"Quando ho iniziato a prendere peso - ha raccontato Rachele ai chirurghi - non ci ho fatto molto caso, perché non ho mai avuto dolori, finché non ho iniziato a respirare e a camminare con molta fatica. Quando mi sono svegliata dopo l'operazione non ci potevo credere, ero contentissima e molto grata. Mi è stata data una possibilità per continuare a vivere accanto a mia figlia, e per vederla crescere".
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