Perquisizioni in tutto il Lazio questa mattina nei confronti di sospettati di appartenere a organizzazioni terroristiche. In arresto è finito Hmidi Saber, un presunto...
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L'arrestato, 34 anni, dal 2008 in Italia, è già transitato per sei istituti carcerari italiani e in carcere, a Rebibbia, gli è stato notificato l'ordine di custodia cautelare perchè ritenuto appartenente "all'organizzazione terroristica Ansar Al-Sharia", un gruppo terroristico jihadista attivo in Tunisia dal 2011.
Saber fu arrestato nel novembre 2014 dopo che, fermato per un controllo, puntò la pistola contro gli agenti della Romanina e fuggì. Fu catturato a San Basilio il giorno seguente.
Vincenzo Di Peso, della Direzione centrale della polizia di prevenzione, spiega che ci sono attività in corso su una rete di tunisini e libici che hanno appoggiato l'arrestato. «Ci siamo resi conto che alcuni in carcere chiedevano informazioni insistenti su Hmidi Saber. E oggi da queste perquisizioni stiamo acquisendo altri elementi utili per le indagini».
Per l'Antiterrorismo l'operazione conferma che in Italia non ci si trova più di fronte a "circoli", "reti", ma a una «minaccia sempre più frammentata» legata alla micro-criminalità che si presta all'estremismo ideologico-religioso.
Nel 2010 Saber ha sposato una donna italiana convertita all'Islam. Non risulta avere mai lavorato. L'uomo in carcere faceva opera di proselitismo, stando agli inquirenti, per cui era finito nel mirino della polizia penitenziaria che ha collaborato alle indagini. Nei sei istituti che ha girato è subito emerso il comportamento violento.
"Agli agenti penitenziari urlava che avrebbe tagliato loro le teste inneggiando ad Allah", spiega Augusto Zaccariello, del Nucelo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria. Gli stessi compagni di carcere avevano denunciato le sue violenze. Diceva agli altri detenuti che una volta uscito di prigione sarebbe andato in Siria con la famiglia «per dare una mano ai fratelli musulmani». E con la Siria si teneva in contatto via internet; secondo gli inquirenti dalle intercettazioni con il padre, preoccupato per le scelte del figlio, sarebbero emersi elementi che confermano la conoscenza diretta di Saber con un leader di Ansar Al Shari'a, tale Zarrouk Kamal, morto a Raqqa. Ma Saber non avrebbe mai mostrato l'intenzione di colpire in Italia.
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Quotidiano Di Puglia