Dal primo settembre sarà l'Inps a sorvegliare sulle assenze per malattia, anche se a saltare la giornata di lavoro sono dipendenti pubblici. A giorni quindi si...
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La decisione di affidare all'Inps la competenza «esclusiva» sugli accertamenti era maturata all'indomani del famigerato capodanno dei Vigili romani. Era la notte a cavallo tra il 2014 e il 2015 e subito scoppiò la polemica sull'assenteismo di massa. Ora si parte ma l'Inps non manca di sottolineare alcune «criticità», lamentando come in alcune aree territoriali «la carenza di medici disponibili appare particolarmente rilevante», mentre ci sono zone «caratterizzate da un numero di medici iscritti nelle liste speciali decisamente elevato rispetto ai fabbisogni». Non a caso nella bozza dell'atto di indirizzo della ministra della P.A sul Polo unico, si punta, come emerso nei giorni scorsi, a una «migliore distribuzione e copertura territoriale degli accertamenti».
Come incentivo alle visite, Madia ha anche aperto alla possibilità di riconoscere dei premi ai dottori, in base al numero degli accertamenti accumulati. Il provvedimento deve però ancora essere chiuso e soprattutto si attende il decreto del ministero del Lavoro che dovrà «armonizzare» le regole nel settore pubblico e in quello privato. In ballo ci sono anche le fasce orarie di reperibilità. In questa prima fase nulla dovrebbe essere modificato: sette ore per la P.A (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18) e quattro per i privati (dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19). Ma il presidente dell'Inps Tito Boeri di recente è tornato a sostenere l'aumento a sette ore per tutti.
Di certo tra le novità ci sarà la possibilità di «visite reiterate». Nel frattempo comunque i cambiamenti non mancheranno, come prevede il documento dell'Inps, controlli potranno essere decisi anche «d'ufficio», dallo stesso Istituto. Se il lavoratore malato non si fa trovare a casa «si procederà con l'invito a visita ambulatoriale», anche per gli statali. E questo al fine di «valutare soltanto» lo «stato morboso». Tutto ciò ha ovviamente un costo e per il 2017 le risorse a disposizione sono pari a «17 milioni» (due in più del previsto) ma sforata la cifra il 'cervellonè informatico dell'Inps bloccherà le richieste di controllo. A proposito il Polo unico vale per tutti o quasi visto che restano fuori, come immaginabile, professori universitari, magistrati, ma anche le forze dell'ordine (inclusi carabinieri, polizia, vigili del fuoco). Invece rientrano i dipendenti della Banca d'Italia e della Consob. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia