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Lo stato di emergenza scade il 31 dicembre. E da ciò che filtra da palazzo Chigi, Mario Draghi deciderà se prorogarlo solo a ridosso della scadenza. Ma molti fonti governative danno per certo che verrà prolungato almeno fino al 31 gennaio se non al 31 marzo. In base all’articolo 24 del decreto legislativo 1 del 2008, lo stato di emergenza non può superare i 12 mesi ed prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi. Ciò significa che se il governo vorrà prolungarlo a fine marzo dovrà varare una norma (probabilmente inserita nel decreto “milleproroghe”) che vada ad allungare il termine dei 24 mesi.
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FINO AL 31 MARZO
L’ipotesi prevalente è, appunto, che si prolungherà fino al 31 marzo. «Stiamo valutando questa soluzione senza timore», ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. E il sottosegretario alla Salute, Angelo Costa, ha confermato: «Bisogna arrivare al 90% di vaccinati, soglia che ci permetterebbe di affrontare meglio la pandemia, fino ad allora lo stato di emergenza è indispensabile».
COSA COMPORTA
Con lo stato di emergenza vengono autorizzate le ordinanze di protezione civile, in modo da poter agire con urgenza e con poteri straordinari per tutelare i cittadini. Si possono inoltre attuare interventi speciali con ordinanze in deroga alle disposizioni di legge, rispettando i principi generali dell’ordinamento giuridico. Con la dichiarazione dello stato di emergenza vengono inoltre snellite le procedure di approvazione di leggi e decreti. Vengono anche disposte le misure sanitarie, come l’obbligo delle mascherine all’aperto o il distanziamento sociale, e incentivato il ricorso allo smart working per le aziende.
I DECRETI SPECIALI
Il governo può, grazie allo stato di emergenza, ricorrere poi agli ormai celebri Dpcm, decreti della presidenza del Consiglio, che non passano attraverso l’approvazione parlamentare.
GLI ORGANI AD HOC
Grazie allo stato di emergenza sono stati inoltre creati organismi ad hoc per fronteggiare la pandemia. Il primo: la struttura commissariale del generale Francesco Figliolo che è stata ed è essenziale per la campagna vaccinale e per la distribuzione delle dosi di vaccino alle Regioni. E secondo: il Comitato tecnico scientifico. Quest’ultimo è stato istituito il 5 febbraio 2020 con ordinanza del ministero della Salute e poi modificato, nella sua composizione, il 17 marzo 2021. Attualmente è composto da 11 membri, con il ruolo di coordinatore affidato al presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, e quello di portavoce a Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità.
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