È giunta in Italia Houda Emma Kharat, la bimba di 7 anni, rapita 5 anni fa dal padre, cittadino siriano, che l'aveva portata con sé ad Aleppo. La piccola...
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Emma, nata nel marzo 2010, è stata portata via dal padre nel dicembre del 2011, dalla casa dove la piccola viveva con la madre a Vimercate (Monza). La donna, Alice Rossini, aveva deciso di lasciare il marito, Mohamed Kharat e lui per vendetta, come le dirà più volte al telefono, aveva deciso di portarle via «la cosa che ti è più cara».
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, grazie alla complicità di un'altra donna (una conoscente italiana del siriano) che si era spacciata per la madre della piccola, Mohamed Kharat era riuscito ad espatriare. Sempre sempre secondo le ricostruzioni degli investigatori, l'uomo era salito su un volo diretto in Grecia e poi da lì era ripartito, da solo con Emma, alla volta della Siria.
Per mesi Alice Rossini non aveva saputo più nulla della piccola Emma. Secondo il racconto della donna, Kharat le avrebbe poi telefonato almeno due volte, avanzando richieste economiche per restituirle la figlia, passandogliela al telefono solo per pochi secondi. La Rossini era poi volata al confine tra Siria e Turchia, a fine settembre 2014, dove aveva avuto l'ultimo contatto (sempre telefonico) con l'ex marito che, anche in quell'occasione, le aveva chiesto trecentomila euro per restituire Emma.
Da allora ogni contatto era stato interrotto. Nel frattempo il siriano è stato condannato prima in Tribunale a Monza, quindi in Appello Milano, a dieci anni in contumacia per sequestro di persona e sottrazione di minore. Per Kharat erano stati emessi sia il mandato di arresto europeo, che il mandato di cattura internazionale. Poi la cattura nel novembre 2016 e l'arrivo a febbraio scorso in Italia dove è detenuto a Rebibbia. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia