«Lasciatemi andare, mi fate male... aiuto, non voglio». Le urla della ragazza si sentono dalla strada. E' domenica notte. Qualcuno allerta i carabinieri, forse...
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La giovane viene aiutata a rivestirsi. L’ambulanza l’accompagna in ospedale. I due stupratori, romeni ventinovenni, vengono portati in caserma. Gli investigatori raccolgono le testimonianze, arricchite da ciò che i loro occhi hanno visto. La ricostruzione è agghiacciante, aggravata dal fatto che la giovane vittima della violenza è anche incinta di sette mesi. La donna, residente nel reatino, ha raccontato di aver conosciuto i due uomini nel pomeriggio. Qualche drink e poi la proposta di uno di loro: «Vieni con me, andiamo in un posto più tranquillo».
Una volta arrivati nella scuola, però, al primo uomo si sarebbe aggiunto l’amico. Ed è allora che i due avrebbero spogliato la ragazza, lasciandole addosso solo il reggiseno, abusando di lei per qualche minuto. Sono stati proprio i carabinieri e i poliziotti, infatti, a bloccarli, allertati dalla telefonata di un residente e guidati attraverso i corridoi della scuola dalle grida della vittima, fino a quel buio sottoscala, alcova improvvisata dell’ennesima violenza. «Era consenziente, noi non abbiamo violentato nessuno», si sono giustificati i due romeni. Ma non è ciò che hanno visto e sentito militari e poliziotti che sono intervenuti nel palazzo e che hanno contestato ai due indagati la violenza sessuale.
La ragazza invece è stata ricoverata al pronto soccorso.
Quotidiano Di Puglia