I finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno dato esecuzione al decreto con cui il locale Tribunale - Sezione specializzata nelle misure di prevenzione ha disposto il...
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Il provvedimento ablativo eseguito dagli specialisti del Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma dimostra, ancora una volta, l'efficacia dell'azione sinergica dell'Autorità Giudiziaria e della Guardia di Finanza nell'aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati dai soggetti «socialmente pericolosi». L'attività si inserisce nel contesto di una più ampia indagine coordinata dalla Procura della Repubblica e ha consentito di individuare in Aldo Berti, 68 anni, già noto alle forze di polizia e già condannato dal Tribunale capitolino per reati fallimentari, il reale dominus di un articolato sistema societario attraverso il quale ha «schermato», nel tempo, un ingente patrimonio - del tutto sproporzionato rispetto alla sua capacità reddituale - frutto del reimpiego dei proventi dell'attività illecita e, soprattutto, di una pianificata evasione fiscale e contributiva che gli ha consentito di sottrarre al Fisco e all'Inps oltre 50 milioni di euro.
Ai Berti è riconducibile, di fatto, la gestione di 23 società, formalmente intestate a prestanome, le quali, attuando un complesso sistema di partecipazione al capitale, assunzione e dismissione di cariche societarie, nonché fittizie acquisizioni e cessioni di azienda, hanno sistematicamente omesso la presentazione delle dichiarazioni fiscali e il versamento delle ritenute e dell'Iva ed effettuato indebite compensazioni tributarie, per poi cedere il passo, dopo due o tre anni di operatività, a nuovi soggetti giuridici destinati a replicare lo stesso meccanismo di frode. L'odierna attività ha consentito il sequestro: del capitale sociale e dell'intero patrimonio aziendale di 23 società, gran parte con sede a Roma, operanti prevalentemente nel settore della ristorazione, della somministrazione di alimenti e bevande e della grande distribuzione; di quote di partecipazione al capitale di altre 3 società; di un ipermercato; di 9 unità immobiliari; di una autorimessa per parcheggio ad ore; di 9 veicoli; di conti correnti e titoli, per un valore complessivo di stima pari a circa 30 milioni di euro.
I locali sequestrati, alcuni dei quali evocano i fasti della dolce vita romana - di qui il nome all'operazione - sono tutti ubicati in luoghi ad alta frequentazione turistica: il Cafè Veneto, di via Veneto; il Barrique, di via Cavour; lo Squisito Chalet, zona Eur; All bi one, di via Cavour, zona Fori Imperiali; Subura Miscela e Fuoco, di via Cavour, zona Fori Imperiali; Toy Room, disco club con brand internazionale, di via Veneto; l'attiguo Franky's Kitchen; lo Squisito Cook, di via del Colosseo; il White Cafè, di via del Tritone; Gustando Roma, di via Cavour; Il Molo (ex Bastianelli al Molo), di Fiumicino, e da oggi saranno gestiti da amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Roma. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia