Reddito di cittadinanza: come cambia nel 2023 per i giovani, i residenti al Sud e per i genitori con figli a carico

Reddito di cittadinanza, come cambia nel 2023: le novità per i giovani, i residenti al Sud e i genitori
Il Reddito di cittadinanza cambia. La misura più discussa degli ultimi mesi e anche della nuova legislatura non è stata abolita, in attesa di una riforma complessiva...

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Il Reddito di cittadinanza cambia. La misura più discussa degli ultimi mesi e anche della nuova legislatura non è stata abolita, in attesa di una riforma complessiva nel 2023, ma è decisamente cambiata. Facendo scaturire non poche polemiche a livello politico, specialmente da Giuseppe Conte e dal M5s, che del reddito ha fatto un baluardo della sua esperienza politica. La novità più importante è che l'assegno sarà erogato per 7 mesi e non per 8. In più negli ultimi giorni è saltato il riferimento all'offerta cosiddetta «congrua». La prima proposta potrà essere localizzata in qualsiasi località sul territorio nazionale o potrà non essere compatibile con le proprie capacità, ma se non accettata porterà al termine della percezione del reddito di cittadinanza.  

Le novità per la fascia 18-29 anni

Un'altra novità sul Reddito di cittadinanza è che a decorrere dal 1 gennaio 2023 l'erogazione del reddito di cittadinanza ai giovani tra i 18 e i 29 anni sarà condizionata al completamento del percorso della scuola dell'obbligo. Quindi un ventenne senza diploma che non lavora (e rientra quindi nella categoria dei Neet), dovrà per forza tornare a studiare per avere il reddito. Potrà frequentare corsi di formazione o comunque corsi funzionali all'adempimento dell'obbligo scolastico per poter usufruire del sussidio.  

Salta l'offerta congrua. Possibili problemi per i residenti al Sud

Detto dell'offerta congrua, riferimento saltato nell'ultima versione della Manovra, il problema con ogni probabilità riguarderà i residenti al Sud. Perché è lì che le offerte scarseggiano mentre al Nord è più alto il numero delle aziende e quindi delle offerte di lavoro. In questo modo, chi si trova nella fascia 18-59 anni e percepisce il reddito di cittadinanza, si troverà costretto ad accettare qualsiasi offerta, a prescindere dalla posizione del luogo di lavoro. Un esempio: un quarantenne residente in Calabria dovrà percorrere chilometri per andare a lavorare. Fino ad ora per essere considerate «congrue» le offerte riguardavano posti di lavoro entro 80 chilometri dal domicilio del beneficiario, raggiungibili in 100 minuti con mezzi di trasporto pubblici. Il sottosegretario al Lavoro Durigon ha spiegato che il criterio della territorialità resterà nel 2023. «Una persona non può andare a Trieste per due giorni se è di Napoli». 

 

Donna senza figli che paga l'affitto

Nuove regole anche per una donna non occpabile di 40 anni, senza figli ma con un affitto a carico. Secondo un emendamento, la quota per la casa non è più a disposizione di chi ne fa richiesta ma viene versato direttamente al proprietario dell'immobile.  

Disoccupati over 60 e i non occupabili

Ultimo caso: ad un disoccupato over 60, il reddito resterà anche per tutto il 2023. Ma sarà l'ultimo anno. Allo stesso modo riceveranno il sussidio anche i non occupabili e chi ha minori a carico.

 

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Quotidiano Di Puglia