Esplode il caso San Daniele nel campo dell'alimentazione. Emessi decreti di sequestro per 270 mila prosciutti, per 27 milioni di euro. La truffa riguarda il 10 per cento...
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accertamenti risulterebbe che la frode era perpetuata da circa dieci anni.
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La Procura ipotizza anche truffe per ottenere un contributo previsto dal piano di sviluppo rurale della Comunità europea di 400 mila euro, e per incassare ulteriori contributo per 520 mila euro. Scoperti anche reati di natura fiscale e ambientale. I reati sono stati contestati a 62 persone - tutti della filiera produttiva, di controllo e sanitaria - a 25 imprese ed a 16 posizioni stralciate ad altre procure. L'inchiesta è parallela a quella della Procura di Torino che ha fatto emergere le medesime ipotesi di reato in relazione alla Dop Prosciutto di Parma. Le condotte contestate riguardano anche la commercializzazione di carne di suino con la certificazione di qualità regionale «Aqua», il cui disciplinare di produzione è analogo a quello del prosciutto di San Daniele.
L'inchiesta ha accertato che sono stati immessi in commercio prosciutti a denominazione protetta San Daniele ai quali non poteva però essere attribuita questa denominazione, non perché fossero prodotti scadenti o non buoni ma perché non rispondenti ai requisiti per i quali il titolo viene rilasciato.
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Quotidiano Di Puglia