Il bancomat per pagare anche un caffè al bar. In arrivo multe per i negozianti che non lo accetteranno

Il bancomat per pagare anche un caffè al bar. In arrivo multe per i negozianti che non lo accetteranno
Arriva la multa per chi non accetta il bancomat o la carta di credito per i pagamenti. La “rivoluzione” scatterà con la manovra economica e diventerà...

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Arriva la multa per chi non accetta il bancomat o la carta di credito per i pagamenti. La “rivoluzione” scatterà con la manovra economica e diventerà operativa nel 2018. Il blitz porta la firma del vice ministro dell’Economia Luigi Casero che ha inserito la norma nella legge di bilancio che verrà varata domani. Con l’obiettivo dichiarato di tagliare le gambe all’evasione fiscale e, allo stesso tempo, modernizzare il sistema. 


La nuova regola cambia davvero tutto. Se il commerciante, il professionista o l’artigiano, idraulici in testa, non accetteranno il denaro elettronico, ovvero di essere tracciati, scatterà una sanzione di 30 euro ogni volta che il pagamento sarà rifiutato.
Il percorso è quindi ormai avviato. Oltre alle categorie interessate, sarà necessario coinvolgere le banche e chi gestisce le cards per trovare un accordo sui costi.
Di fatto però la bozza del decreto attuativo del ministero dell’Economia e di quello dello Sviluppo Economico è pronta e dovrà dare sostanza ad un vecchio progetto già contenuto nella legge di stabilità del 2016, quello che prevedeva appunto l’obbligo per esercenti e professionisti di dotarsi di Pos (la famosa macchinetta che legge le carte). Ora la manovra 2017 prova a completare il cerchio. Anche perché l’Italia, secondo gli ultimi dati della Bce, è fanalino di coda in Europa sia come somme pagate con le carte elettroniche, sia come numero di operazioni all’anno.

Le novità non si fermano qui. Si ragiona anche sull’ipotesi di concedere un piccolo sgravio fiscale a chi usa la carta per pagare acquisti o parcelle. Da sciogliere poi il nodo dell’obbligo di Pos per una serie di professionisti che non sono a diretto contatto con il pubblico. Lo scopo finale è comunque quello di dare una spallata decisiva a chi nasconde i guadagni e, spesso, naviga nel sommerso aggirando le regole. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia