Ha iniziato a ululare e a piangere. E ha commosso tutti. Ma non poteva entrare per l'ultimo saluto al suo padrone. Pavel è stato messo alla porta dal prete della chiesa...
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A denunciare quanto avvenuto è stato un vicino di casa che ha raccontato tutto su Facebook. «I cani possono entrare in chiesa in casi eccezionali come funerali di persone anziane molto legate al proprio amico a 4 zampe? - si è chiesto - Secondo una parrocchia di Torino zona borgata Frassati evidentemente no. E così, stamattina, questo simpatico ed educato Labrador che si chiama Pavel è rimasto fuori dalla parrocchia piangendo e ululando per un'ora al funerale del suo padrone, mio vicino di casa».
La scelta del parroco ha scatenato numerose polemiche. C'è chi, commentando il post, è entrato ancora di più nel dettaglio. «Sto realizzando solo ora - racconta Alessia - Al primo NO, è stato chiesto di farlo stare almeno sulla porta, prima dell'ingresso. Lontano da quelle figure ben vestite che come prima scusa hanno da subito usato quella dell'essere allergici. Non gliel avremmo buttato addosso, per carità. Ma siamo persone rispettose e abbiamo capito. Anche se avremmo voluto solo che stesse vicino al suo padrone come ha fatto sempre e soprattutto nelle ultime ore. Perché si - scrive ancora - lui aveva capito e vegliava sul suo amico umano. Educatamente e silenziosamente come solo Pavel sa essere si è allora fatto da parte. Hanno insistito e l'hanno fatto indietreggiare ancora, praticamente fuori dalla chiesa. Da lì ha fatto dei piccoli e comprensibili lamenti. La mia famiglia, cattolica e credente, ha deciso, seppure in un momento di dolore, di tenersi ben stretta la busta destinata al caro padre (volutamente scritto minuscolo) - conclude - I cani e i gatti dentro le gabbie dei canili ringraziano. Così sia».
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Quotidiano Di Puglia