Ostia, Papa Francesco a Regina Pacis, l'entusiasmo dei fedeli: «Sei uno di noi»

Ostia, Papa Francesco a Regina Pacis, l'entusiasmo dei fedeli: «Sei uno di noi»
Cellulari e tablet per foto e filmati, mani aperte e pronte a battere il cinque. Un ragazzino che grida «France'». Quando Papa Francesco arriva a Ostia l’accoglienza è...

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Cellulari e tablet per foto e filmati, mani aperte e pronte a battere il cinque. Un ragazzino che grida «France'». Quando Papa Francesco arriva a Ostia l’accoglienza è quella che si riserva alle star: campioni del calcio o cantanti.




"Sei grande Francesco!" urla una donna. "E’ uno di noi" fa eco un’altra. Non sono ancora le 16 quando il Santo Padre arriva sul litorale romano. Entra con l’auto nel cortile posteriore della chiesa Regina Pacis. Su un’ala dei ragazzini hanno affisso uno striscione con scritto "France’ batti il cinque!". Gli scout fanno i cori. E un tifo, come quello che si fa allo stadio. Il protocollo dei suoi addetti alla sicurezza è rigidissimo ma il Santo Padre ha voglia si avvicinarsi a quei ragazzini in festa. Lo fa nel cortile. Lo fa anche in chiesa: sia quando entra sia quando esce.

ualche giornalista prova ad allungare un microfono, lui declina garbatamente e sorride. Il Papa non si può intervistare, ma con lui sembra tutto così possibile e anche un tentativo viene spontaneo. "E’ uno di loro, hanno ragione" commenta anche il cardinale vicario Agostino Vallini. Lo strappo alle regole arriva alla fine della messa. Non tutti hanno trovato posto nella chiesa, sono stati costretti a rimanere dietro le transenne. "Aprite la porta, aprite la porta" gridano giovani e anziani durante la funzione. Papa Francesco li sente e quando la messa è finita li raggiunge per salutarli. "Vi ascoltavo – dice – avevate ragione. Ma se vi può consolare sappiate che non si vedeva bene nemmeno dentro. Prima di andare vi voglio comunque ringraziare per la vostra la pazienza e la comprensione. Buona serata a tutti e non ricordatevi di pregare per me: sono un po' vecchio e un po' malato!".

Un saluto accolto da un applauso lunghissimo. Quello che prima di Papa Francesco si riservava solo ai cantanti e ai campioni della squadra di calcio del cuore. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia