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Nonostante l'attenzione il Covid sia in discesa, prosegue la disputa tra virologi. Matteo Bassetti, ad esempio, attacca: «Oggi è impossibile dire quando ci sarà il picco di questo aumento dei contagi. Le previsioni si possono fare con modelli matematici e oggi è presto. Io sinceramente non so da dove arrivano i dati del collega Pregliasco, non so come fa a fare previsioni sul picco a fine luglio e che Covid è quattro volte più forte dell'influenza che, ricordo, non è una malattia banale. Basta ansia da picchi, il virus è mutato ed è più contagioso ma meno grave anche grazie alle conoscenze e alle terapie che oggi abbiamo a disposizione», spiega direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, all'Adnkronos Salute commentando le affermazioni di Fabrizio Pregliasco, che aveva detto: «Siamo nel mezzo della nuova ondata di Covid-19 ed il picco sarà a fine luglio. Con Omicron 5 non basta aver fatto 3 dosi di vaccino e aver avuto il Covid».
«C'è un aumento dei contagi ma le persone stanno a casa, abbiamo farmaci che si possono usare come i monoclonali e gli antivirali - rimarca Bassetti - ma gli ospedali sono al sicuro, guardiamo il virus con occhi diversi.
NESSUNA ONDATA - «Non possiamo minimamente paragonare quello che vediamo oggi a quanto abbiamo visto nelle quattro ondate precedenti. Anzi evitiamo di chiamarla ondata. Le abbiamo chiamate così perché dalla prima alla quarta hanno messo in difficoltà gli ospedali, mentre questa, a livello ospedaliero, non sta dando nessun tipo di interessamento», ha aggiunto ad Agorà su Rai Tre Bassetti, sottolineando come se è vero che il virus è diventato «endemico» è anche vero che «ha perso parte della sua stagionalità».
«Si diceva prima - ha aggiunto - che i mesi caldi portano via il virus, mentre ora vediamo che si è adattato all'ambiente, non solo variando e diventando più contagioso ma anche adattandosi alle temperature». La variante omicron 4 e 5 è talmente contagiosa che, «se entra in una comunità, che si tratti di famiglia, un congresso o una cena, si contagiano praticamente tutti. Ma chi si contagia ha 3 o 4 giorni di febbre elevata, doloretti diffusi, ci può esser mal di gola o diarrea, ma in 3 o 4 giorni si risolve nel 99%». Mentre in ospedale, «di casi di polmoniti grave come quelli che vediamo fino a 6 mesi fa, non li stiamo vedendo». Bassetti invoca quindi toni meno «ansiogeni». «Ho sentito parlare di omicron che sarebbe 5 volte più forte di un'influenza, cos' come di un presunto picco a fine luglio: ma non bisogna dare queste notizie, su che basi scientifiche lo diciamo?». Oggi, ha concluso, «vediamo una situazione simile a quella che hanno già vissuto in Sud Africa, Portogallo, Spagna e Germania. Ma lì hanno vissuto in modo maturo quello che stiamo vivendo noi ora. Ci vuole maturità da parte di tutti, anche dei media, che non devono essere troppo ansiogeni».
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