Gli studenti italiani non sanno leggere. Hanno minori capacità a comprendere un testo rispetto alla media dei Paesi Ocse, sono in linea con la media Ocse in matematica ma...
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Hanno partecipato alla prova 11.785 studenti quindicenni italiani, divisi in 550 scuole totali. Circa le competenze sulla lettura, ovvero la capacità di comprendere, utilizzare, valutare, riflettere e impegnarsi con i testi, gli studenti italiani ottengono un punteggio di 476, inferiore alla media OCSE (487), collocandosi tra il 23ø e il 29ø posto. Il punteggio non si differenzia da quello di Svizzera, Lettonia, Ungheria, Lituania, Islanda e Israele.
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Le province cinesi di Beijing, Shanghai, Jiangsu, Zhejiang e Singapore ottengono un punteggio medio superiore a quello di tutti i paesi che hanno partecipato alle prove. A livello italiano si conferma il divario Nord-Sud e se il punteggio in lettura del 2018 non si discosta in modo significativo da quello dell'ultima rilevazione, i dati peggiorano in modo evidente rispetto alle rilevazioni degli anni passati, fino ad arrivare a -26 punti rispetto al 2000. Va un pò meglio in matematica: gli studenti italiani hanno ottenuto un punteggio medio nelle prove di matematica in linea con la media dei paesi OCSE (Italia 487 contro OCSE 489).
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E tuttavia uno studente su 4 non raggiunge il livello base di competenza in matematica sia in Italia che nei Paesi Ocse. Sono low performer in matematica il 15% degli studenti del nord Italia e oltre il 30% al sud. Il nostro punteggio medio è risultato simile a quello di Portogallo, Australia, Federazione Russa, Repubblica Slovacca, Lussemburgo, Spagna, Georgia, Ungheria e Stati Uniti. In Italia, in lettura, le ragazze superano i ragazzi di 25 punti e tra i 'low performer' ci sono più ragazzi che ragazze. Al contrario, in matematica i ragazzi ottengono un punteggio superiore alle ragazze di 16 punti e questa differenza è più del doppio di quella rilevata in media nei Paesi Ocse. È in scienze la performance peggiore degli studenti italiani: i nostri ragazzi ottengono un risultato medio di 468 punti, significativamente inferiore a quello dei coetanei dei Paesi Ocse in scienze che è di 489.
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Dunque uno studente su 4 in Italia non raggiunge il livello base di competenze scientifiche, nei Paesi Ocse è di 1 su 5. «Sono dati che ci preoccupano e che devono spingere a investire con ancora più forza nella scuola cui dobbiamo tutti tornare a volere più bene», dice il ministro della Scuola e dell'Università, Lorenzo Fioramonti. «I risultati dell'indagine ci consegnano un quadro desolante del nostro sistema scolastico nel confronto con i dati sugli apprendimenti negli altri paesi dell'area», osserva Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL. «Un quadro cupo in cui c'è da aggiungere il forte rischio che anche i migliori perdano la fiducia e la speranza nell'istruzione», aggiunge Raffaela Milano, di Save the Children.
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