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È morto questa mattina Roberto Maroni. L'ex ministro dell'Interno ed ex segretario della Lega aveva 67 anni. A dare la notizia è stato il partito della Lega. Lottava da tempo contro una grave malattia. Oltre a far parte di vari governi guidati da Silvio Berlusconi, era stato segretario della Lega e governatore della Lombardia.
Maroni si è spento nella sua casa nel Varesotto dove ha trascorso gli ultimi mesi. Ha condiviso con Umberto Bossi gli inizi della Lega Nord: tre volte ministro, vicepremier, ex governatore della Regione Lombardia, è anche stato segretario federale della Lega. Dal 2021, quando ha scoperto la malattia che lo ha condotto alla morte, si era ritirato dalla politica attiva. «Grande segretario, super ministro, ottimo governatore, leghista sempre e per sempre. Buon vento Roberto», ha scritto Matteo Salvini su Instagram per ricordare il compagno di partito.
«Questa notte alle 4 il nostro caro Bobo ci ha lasciato. A chi gli chiedeva come stava, anche negli ultimi istanti, ha sempre risposto 'bene'.
Il ruolo di ministro con Berlusconi e la malattia
Nato a Varese il 15 marzo 1955, Maroni, malato da tempo, ha dedicato tutta la vita alla politica: segretario federale del Carroccio dal 2012 al 2013, è stato ministro dell'Interno nei governi Berlusconi I e Berlusconi IV, risultando il primo politico esterno alla Democrazia Cristiana a ricoprire l'incarico nella storia repubblicana, ministro del lavoro e delle Politiche sociali nei governi Berlusconi II e Berlusconi III. Ha inoltre ricoperto il ruolo di presidente della Regione Lombardia dal 2013 al 2018, succedendo a Formigoni. Gli studi classici al liceo Ernesto Cairoli di Varese, un'esperienza come conduttore radiofonico in una radio libera, "Radio Varese" e una laurea in giurisprudenza. Il 1979 è l'anno dell'incontro con Umberto Bossi. Dieci anni più tardi partecipa alla fondazione della Lega Nord, di cui ricopre dal 2002 l'incarico di coordinatore della segreteria politica federale presieduta dal segretario federale Bossi. Il battesimo alla Camera dei deputati avviene nel 1992, dove ricopre la carica di presidente del gruppo parlamentare leghista. Da tempo Maroni lottava contro una brutta malattia. Nel 2020, in un'intervista alla "Prealpina", aveva ufficializzato la sua candidatura a sindaco di Varese, in vista delle elezioni comunali del 2021 ma poi si era ritirato dalla corsa per gravi problemi di salute.
Le reazioni
Dopo il cordoglio di Matteo Salvini, tra le opposizioni la prima reazione è stata quella del senatore Pd Enrico Borghi: «Un pensiero e un ricordo per Roberto Maroni. La sua intelligenza e la sua passione politica mancheranno a tutti. Riposa in pace».
«Sono molto addolorato dalla prematura scomparsa di Roberto Maroni - ha detto invece il senatore di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri -. Condivisi con lui al Viminale la prima esperienza di governo di centrodestra nel 1994 e da allora abbiamo sempre mantenuto un rapporto di amicizia, che spesso è stato utile in fasi delicate della vita del centrodestra. Questa notizia mi lascia sgomento. Ricordo anche il legame che unì Roberto a Pinuccio Tatarella, il cui ricordo ha sempre onorato. Protagonista della vita politica ed istituzionale resta un esempio di serietà e di impegno costruttivo, fondamentale nel percorso del centrodestra, che in lui ha sempre avuto un punto di riferimento».
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