Migranti, assalto alle coste spagnole, 700 respinti. Il Viminale: "Avanti con la linea dura"

Dopo la stretta sui controlli operata dall'Italia, di comune accordo con l'Ue, spuntano le rotte alternative per entrare in Europa. Almeno 40 migranti sono sbarcati fra i...

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Dopo la stretta sui controlli operata dall'Italia, di comune accordo con l'Ue, spuntano le rotte alternative per entrare in Europa. Almeno 40 migranti sono sbarcati fra i bagnanti di una spiaggia della Spagna meridionale a Zahara de Los Atunes, in provincia di Cadice. La scena, filmata da diversi vacanzieri, è stata diffusa sui social. L'episodio sottolinea la crescita dell'emergenza migranti di questi giorni in Spagna. Ieri mattina la guardia costiera ha soccorso in mare due imbarcazioni con un totale di 15 persone a bordo, nella notte ne sono state salvate sette e questa mattina altre otto.


Ceuta. Circa 700 migranti subsahariani hanno tentato anche questa mattina senza successo un assalto in massa al muro che separa l'enclave spagnola di Ceuta dal territorio marocchino. I migranti sono stati bloccati dalla polizia marocchina prima di arrivare alla doppia alta recinzione metallica che separa Ceuta dal Marocco. Un primo tentativo di circa mille persone era stato respinto martedì dalle polizie dei due paesi.

Oggi circa 200 migranti sono stati fermati dalla polizia marocchina. Gli altri si sono dispersi sulle colline attorno alla recinzione, con ogni probabilità in attesa di ripetere il tentativo. Ceuta sta diventando il punto di maggiore tensione sulla rotta migratoria clandestina verso la Spagna. Lunedì un gruppo di 187 migranti era riuscito a sfondare, correndo compatto, il valico stradale di Tarajal, penetrando in territorio spagnolo.



Stretta del Viminale. «I flussi si stanno gradualmente riducendo, vince lo Stato e perdono gli scafisti». Il giorno dopo Paolo Gentiloni spiega così perché abbia deciso lunedì, di fronte al deflagrare dello scontro nel governo, di blindare il lavoro di Marco Minniti con il codice ong. Avanti sulla linea tenuta ferma dal Viminale. È questa la linea del premier e del governo. Ma tra i suoi ministri (e nella maggioranza) resta una diversità di vedute che è lontana dal colmarsi. Perché Graziano Delrio, cui compete la Guardia costiera, tiene un punto: «Se c'è una nave di ong vicina a gente da soccorrere, non posso escluderla», anche «se non ha firmato il codice».
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Quotidiano Di Puglia