«L'impegno per una forte azione diplomatica delle Nazioni Unite» mette d'accordo tutti ma pone solo in secondo piano...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
pone solo in secondo piano la partecipazione dell'Italia alla coalizione che dovrà combattere l'Isis.
Di mattina presto il presidente del Consiglio Matteo Renzi riunisce a Palazzo Chigi i ministri degli esteri Paolo Gentiloni, degli Interni Angelino Alfano e della difesa Roberta Pinotti assieme al sottosegretario Marco Minniti. Al centro del summit la crisi libica.
Dall'incontro - che se fosse stato convocato una settimana fa avrebbe evitato al governo posizioni tra loro cacofoniche - viene ribadito l'impegno italiano per una forte azione delle Nazioni Unite proprio nelle ore in cui la Francia star scrivendo con il segretario di Stato americano la risoluzione che permetterà la costituzione di un nuovo fronte militare contro L'Isis.
I francesi nel 2011 furono i primi a bombardare la Libia e ora sono gli egiziani a rovesciare bombe sui presidi militari jadisti ospitati dalla Libia. Francia ed Egitto sono i pronti ad entrare nella coalizione che le Nazioni Unite intendono avviare. Se e quando si affiancherà o meno l'Italia è tutto da vedere, ma è evidente che presto il problema si riproporrà insieme al tema del rapporto tra Pd e i partiti schierati a sinistra.
Se è finita l'era dei di Turigliatto lo constateremo giá domani in Parlamento dove il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni spiegherà la posizione italiana.
Quotidiano Di Puglia