Le Iene accendono un faro sui furbetti della raccolta differenziata dei rifiuti a Roma, e lo fanno con un servizio in cui da alcuni testimoni emerge «cosa...
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Nel servizio delle Iene si vede Filippo Roma seguire i netturbini in via Trionfale, e poi in Largo Trionfale a Roma: «Niente oh, abbiamo iniziato questo giro da mezz’ora avesse ritirato una busta di rifiuti, manco una, cioè il furgoncino è vuoto». Questo perché, come anticipato dalle parole della persona che ha segnalato il caso, gli operatori della raccolta differenziata passerrebbero il loro lettore, un palmarino che legge il codice identificativo davanti ai negozi per segnalare all'Ama il passaggio dell'operatore, ma poi i rifiuti non verrebbero raccolti.
Le immagini del servizio, infatti, vogliono documentare il comportamento di alcuni operatori in giro per il centro della Capitale, cercando di capire se è vero che fanno un giochetto da furbetti dei rifiuti, con la città di Roma al collasso tra cumuli di rifiuti mai raccolti e animali (topi, gabbiani, cinghiali) sempre più invadenti, con il rischio paventato da medici e presidi delle scuole di un'emergenza sanitaria.
Nel servizio delle Iene vengono tirate in ballo «Ama e Roma Multiservizi», ditta che nel servizio viene spiegato «ha in appalto la raccolta dei rifiuti da parte di Ama, l’azienda del Comune di Roma che occupa di tenere pulita la città. Roma Multiservizi, società controllata dall’Ama, ha operatori per raccogliere la differenziata all’interno delle utenze non domestiche, e questo non avviene», viene detto nel servizio. «Perché uscendo di notte molte utenze sono chiuse», viene ancora detto nel servizio. Tanto che Filippo Roma chiede spiegazioni: «Noi attacchiamo la sera quando il 50/60 per cento delle utenze già sono chiuse.
La voce continua a spiegare cosa accade di notte durante la raccolta differenziata dei rifiuti: «Ognuno di noi attacca alle 22, si mette sul camioncino e va nel quartiere assegnato. Ci fermiamo davanti ai ristoranti, ai bar, alle tavole calde, e dobbiamo raccogliere l’immondizia, ognuno di noi deve raccogliere chi plastica e metalli, chi deve raccogliere cartone, chi organico e queste cose non le facciamo mai perché noi scendiamo dal camioncino, andiamo con il nostro palmarino sul muro del ristorante del bar che sia subito all’entrata c’è un codice a barre, noi lo badgiamo e risulta all’Ama che noi abbiamo ritirato il rifiuto. L’Ama paga la Multiservizi ma noi il rifiuto fisicamente non l’abbiamo mai preso. Senza ritirare possiamo fare fino a duecento badgiate sparate per ogni palamarino, se invece dobbiamo anche raccogliere il tempo ci vuole quindi non potranno essere superiori a 40, 45 incassa meno soldi dall’Ama».
E poi il racconto dell'operatore che ha sollevato il coperchio su tutta questa vicenda punta il dito contro i dirigenti della società incaricata di raccogliere i rifiuti: «I dirigenti hanno addirittura creato un gruppo su Whatsapp chiamato "spara e scappa", perché dobbiamo badgiare veloce e senza raccogliere i rifiuti». Filippo Roma allora si presenta davanti alla società Roma Multiservizi per chiedere spiegazioni... Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia