Guerra nel Mar Rosso, i ribelli "tagliano" i cavi sottomarini di internet Europa-Asia: “Stop al 25% del traffico web”

Gli Houthi negano: colpa di Marina militare di Stati Uniti e Gran Bretagna

Guerra nel Mar Rosso, i ribelli "tagliano" i cavi sottomarini di internet Europa-Asia: “Stop al 25% del traffico web”
Danni ai cavi sottomarini del Mar Rosso: la guerra insomma passa in fondo al mare. Sott'acqua infatti transita, secondo gli esperti il 93% delle informazioni globali. I nuovi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Danni ai cavi sottomarini del Mar Rosso: la guerra insomma passa in fondo al mare. Sott'acqua infatti transita, secondo gli esperti il 93% delle informazioni globali. I nuovi attacchi degli Houthi alle economie occidentali, soprattutto europee, passa dunque per i cavi delle telecomunicazioni sottomarini, non più spessi di un tubo per innaffiare il giardino. Basta interromperne uno, il più importante, per mandare in tilt la trasmissione dati fra India, Cina ed Europa. E così pare sia andata.

Tanto più che negli ultimi giorni sono stati tagliati i cavi di almeno quattro dei maggiori operatori mandando in tilt i network telefonici e il traffico web nel Medio Oriente. Il 25% delle comunicazioni tra Asia e Europa ha dunque subito dei danni e ad agire sarebbe stata la mano dei ribelli iemeniti che dopo aver attaccato le navi avevano già minacciato di distruggere le infrastrutture sottomarine. 

Gli Houthi negano

A negare che siano stati i ribelli è il presidente degli Houthi Abdul-Malik secondo cui ad aver "danneggiato" i cavi sia stata la Marina militare di Stati Uniti e Gran Bretagna, gli stessi che stanno proteggendo - insieme ad altri Paesi - la navigazione commerciale nel Mar Rosso.

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia