BARCELLONA Perché il comandante dell'Airbus 320 ha deciso, quasi all'improvviso, di scendere di quota rapidamente, a 1.000 metri al minuto? Come mai, dopo otto minuti di...
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Ieri c'era chi ipotizzava anche un dirottamento finito male o un attentato: ma la discesa è stata troppo costante per far pensare a un evento violento a bordo. Altri hanno guardato alla storia di quell'aereo, entrato in servizio per la Lufthansa nel 1991. L'Airbus della Germanwings era stato revisionato appena due anni fa. Lunedì però era rimasto a terra tutto il giorno, a causa di un problema al portello di chiusura dei carrelli. Secondo Lufthansa però era stato risolto e comunque appare difficile che possa essere trovata in questo la causa di quell'anomala perdita di quota.
Altro elemento, anticipato ieri dal quotidiano tedesco Der Spiegel: il 5 novembre 2014 un Airbus 321 della Lufthansa (alla cui galassia appartiene Germanwings) rischiò un incidente simile: perse quota mille metri al minuto e solo dopo avere spento il computer di bordo i piloti riuscirono a riprendere il controllo del velivolo. Fu verificato un cattivo funzionamento di alcuni sensori, a causa del ghiaccio. Questi sensori, però, ha spiegato un portavoce di Lufthansa sono stati sostituiti in tutti gli Airbus 320 del gruppo.
LA RICOSTRUZIONE Ma allora cosa è successo sul volo Barcellona-Dusseldorf? Cosa ha causato la perdita di quota così significativa e veloce, da 9.000 a 1.800 metri? Spiega un pilota di Airbus dalla vasta esperienza: «Partiamo da un elemento: si tratta di una perdita di quota significativa, ma non così catastrofica. In caso di una improvvisa depressurizzazione, ad esempio, perché si apre uno squarcio nella fusoliera o per altre cause, le procedure di emergenza prevedono una rapidità di discesa anche superiore.
Però in questo caso ci sono due cose strane: perché il pilota non ha virato verso il mare come vogliono le procedure? Perché non ha comunicato l'emergenza?». Le risposte possono essere varie, ma non convincenti fino in fondo: a causa della depressurizzazione, quindi della perdita di ossigeno a bordo, il pilota potrebbe non avere fatto in tempo a indossare la maschera e dunque potrebbe avere perso i sensi, mentre l'aereo ha iniziato una procedura automatica di perdita di quota. Altra possibile causa della perdita di quota la presenza di fumo a bordo, ma resta comunque la domanda irrisolta sul perché non abbia virato verso il mare.
«Non solo: in zona ci sono diversi aeroporti, perché non ha tentato di raggiungerne uno per un atterraggio di emergenza?». Ecco, allora, che si pensa a una anomalia dei sistemi di navigazione che abbiano tratto in inganno il comandante. Ma quei nove minuti - otto di perdita di quota a mille metri al minuto, l'ultimo di effimera stabilizzazione, sempre seguendo una rotta lineare - fanno apparire deboli, molto deboli, le ipotesi dell'azione violenta di un terrorista o addirittura di un atto volontario del comandante. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia