Fidanzati separati dal giudice dopo la denuncia della madre: «Mia figlia oppressa dalla gelosia patologica di lui»

Disposto per lui divieto di avvicinarsi e contattare la ragazza. Braccialetto elettronico per entrambi

Fidanzati separati dal giudice dopo denuncia della madre: «Mia figlia 16enne oppressa dalla gelosia patologica di lui»
Sedici anni lei, ventuno lui. Una relazione burrascosa, caratterizzata dall'estrema gelosia di lui. Ma anche dalle minacce, dalle offese, dalla pressione psicologica che il...

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Sedici anni lei, ventuno lui. Una relazione burrascosa, caratterizzata dall'estrema gelosia di lui. Ma anche dalle minacce, dalle offese, dalla pressione psicologica che il ragazzo esercita quotidianamente sulla fidanzatina. La madre della giovane decide così di presentarsi al commissariato, denunciando una situazione ormai diventata insostenibile. Accade a Marsala, dove i giudici hanno deciso di intervenire in maniera decisa: braccialetto elettronico per lui, divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dalla fidanzata, divieto assoluto di contattarla con qualsiasi mezzo. Braccialetto elettronico anche per lei, ovviamente solo per monitorare un eventuale avvicinamento del ragazzo.

 

«Mia figlia ha una relazione malata, aiutatemi»

A raccontare la storia è La Repubblica. «Mia figlia ha una relazione malata - avrebbe detto la madre agli agenti di polizia - è oppressa dalla gelosia patologica del suo ragazzo. Lui è aggressivo e possessivo, l’ha costretta ad isolarsi dagli amici, la controlla ovunque. Mia figlia è totalmente plagiata da lui, lei non lo capisce, ma io ho paura. Vi scongiuro, aiutatemi».

Secondo quanto emerso, la giovane difendeva i comportamenti del fidanzato, affermando di trovarli assolutamente normali. Ma in realtà quello del 21enne è stalking in una delle forme «tanto subdole e striscianti da non essere riconosciute nemmeno dalla persona offesa – scrive il sostituto procuratore Roberto Piscitello nella richiesta di misura cautelare al gip – che però è una minorenne. E proprio a causa della sua minore età non è in grado di percepire il pericolo che corre nel rapporto sentimentale instaurato». Il 2 dicembre, appena tre settimane dopo la denuncia, i due ragazzi si sono visti notificare la decisione del giudice proprio mentre erano insieme.

Le motivazioni

Il procuratore di Marsala, Fernando Asaro, ha commentato: «Una situazione molto delicata, ma davanti al grande senso di responsabilità di questa madre, venuta a denunciare contro la volontà di sua figlia, ci siamo assunti la grande responsabilità di entrare a gamba tesa nella vita privata di questi ragazzi - riporta La Repubblica -. Una madre che denuncia, la figlia che nega. Ci siamo interrogati con i colleghi se e come intervenire, ma i riscontri trovati a scuola e nel cellulare della ragazza erano consistenti. Non sappiamo come sarebbe finita questa storia se non lo avessimo fatto. Ma da padre, da cittadino, da magistrato, toccato profondamente come tutti dalla tragedia di Giulia Cecchettin, ritengo che sia ineludibile cogliere qualsiasi segnale e intervenire prima che sia troppo tardi».

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Quotidiano Di Puglia