Paragone espulso dai 5S. Di Maio: «Restiamo compatti, senza di noi restaurazione 2.0»

Luigi Di Maio invita i 5 Stelle a serrare le fila in vista dei prossimi gravosi impegni che attendono il governo in questo inizio 2020. In particolare il leader M5S fa...

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Luigi Di Maio invita i 5 Stelle a serrare le fila in vista dei prossimi gravosi impegni che attendono il governo in questo inizio 2020. In particolare il leader M5S fa riferimento alla fuga dei parlamentari verso la Lega (e qualcuno anche verso il centrosinistra). «Noi dobbiamo credere in quello che stiamo facendo, il 2020 sarà l'anno degli Stati generali, dobbiamo attrezzarci per diventare determinanti. Negli anni '10 siamo stati protagonisti, nel 2020 dobbiamo essere determinanti e per esserlo dobbiamo essere più strutturati. E per farlo dovremo essere compatti. A breve avremo anche i facilitatori regionali e poi a marzo, verosimilmente, ci saranno gli stati generali dove scriveremo la nuova carta di valori del M5S». 


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Paragone espulso. Paragone ha votato contro la legge di Bilancio e si era astenuto nel voto di fiducia al Governo Conte II. Da tempo non risparmiava critiche ai vertici del Movimento 5 Stelle. Con questa espulsione si assottigliano dunque i numeri del Movimento 5 Stelle al Senato. Solo il mese scorso tre senatori Ugo Grassi, Francesco Urraro e Stefano Lucidi sono passati alla Lega. E esattamente un anno fa venivano espulsi i senatori Gregorio De Falco e Saverio De Bonis per «reiterate violazioni dello statuto» mentre a giugno era stata espulsa la senatrice Paola Nugnes. A settembre la senatrice del M5s Gelsomina Vono aveva aderito al gruppo Italia Viva mentre a novembre del 2019 la senatrice Elena Fattori era passato al gruppo Misto. La situazione a Palazzo Madama è quindi sempre più precaria e nelle prossime settimane non si escludono altri addii nelle file pentastellate.

Paragone:
«Sono stato espulso dal nulla». «Sono stato espulso dal nulla. Quando perdi 2 elettori su 3 ti espelle il nulla. Sono uno dei tanti elettori espulsi dal Movimento di Palazzo». Così Gianluigi Paragone: «Sono stato espulso dal nulla. C'era una volta il 33%....ora..», scrive sulla carta intestata del Senato, in un messaggio scritto a penna. La foto è stata pubblicata su Facebook.



Di Maio: rischio restaurazione 2.0. «Veniamo da anni in cui il Movimento è cresciuto. Ora gli anni '20 dovremo essere determinanti per le politiche pubbliche del governo. Senza il Movimento aboliranno il reddito di cittadinanza, si ridaranno le pensioni d'oro. Senza di noi avremo una restaurazione 2.0». Lo afferma il capo politico dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio, in diretta su Facebook. «Per farlo dovremo essere compatti. C'è qualcuno che sale e cambia treno. Ognuno di noi sa che se entriamo in Parlamento lo dobbiamo al movimento. Chi dice che il movimento era troppo verticistico poi mi chiedeva un incarico, poi non l'ottengono e dicono che il movimento è troppo verticistico. Lo dico guardando al passato», aggiunge.


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Di Maio insiste sul tema Autostrade

L'altro tema è che il percorso per la revoca delle concessioni ad Autostrade ormai è avviato. Parlando in diretta su Facebook, il capo politico del M5s sottolinea che «nel milleproproghe abbiamo inserito la norma sulle concessioni autostradali. Questo decreto dice finalmente che si avvia un percorso per alcune infrastrutture che ci permette di revocare le concessioni ai Benetton» i quali, ha sottolineato, «è giusto che perdano profitti».

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L'avvio della procedura di revoca spetta di fatto al Mit, che - con una lettera ai concessionari, in questo caso Aspi - aprirebbe una fase di contraddittorio al termine della quale decidere sull'effettiva decadenza del contratto, da sigillare con un decreto interministeriale Infrastrutture-Mef. Al di là delle technicality e della norma del Milleproroghe che permette il conferimento ad Anas della gestione temporanea dei tratti interessati dalla revoca, l'intenzione di Di Maio sembra comunque essere più che esplicita. Ribadita peraltro dal M5S, che porta ad esempio il caso Spagna come utile precedente: da oggi alcune concessioni di Abertis (controllata proprio da Atlantia), scrive il Movimento sul suo blog, non sono state rinnovate, con il passaggio in mano pubblica della gestione di alcune superstrade e autostrade.

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Rischio restaurazione 2.0. «Veniamo da anni in cui il Movimento è cresciuto. Ora gli anni '20 dovremo essere determinanti per le politiche pubbliche del governo. Senza il Movimento aboliranno il reddito di cittadinanza, si ridaranno le pensioni d'oro. Senza di noi avremo una restaurazione 2.0». Lo afferma il capo politico dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio, in diretta su Facebook. «Per farlo dovremo essere compatti. C'è qualcuno che sale e cambia treno. Ognuno di noi sa che se entriamo in Parlamento lo dobbiamo al movimento. Chi dice che il movimento era troppo verticistico poi mi chiedeva un incarico, poi non l'ottengono e dicono che il movimento è troppo verticistico. Lo dico guardando al passato», aggiunge.

La stoccata ai parlamentari in fuga. «Qualcuno va al Misto, dicendo che c'è un problema di verticismo, ma sono gli stessi che venivano a chiedermi una carica, mi chiedevano e fare il commissario europeo, il presidente di Commissione, e non lo ottenevano». Lo dice Luigi Di Maio, nel corso di una diretta Facebook, parlando dei deputati e senatori che stanno lasciando il M5S. «Ma se lo ottenevi allora non era verticistico» il movimento, conclude Di Maio.
 

Di Maio insiste sulla revoca concessioni

«Nel milleproproghe abbiamo inserito la norma sulle concessioni autostradali. Questo decreto dice finalmente che si avvia un percorso per alcune infrastrutture che ci permette di revocare le concessioni ai Benetton». Lo ha detto Luigi Di Maio in una diretta facebook. «Tutti si sono scandalizzati perché è crollato il titolo di Atlantia, ma chi si è scandalizzato non lo ha fatto quando è crollato il Ponte Morandi. È crollato il ponte e non si sa di chi è la colpa, invece ogni dichiarazione sulle concessioni è diventata un attentato ad Autostrade».

 
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Quotidiano Di Puglia