Un diciottenne, Giuseppe Parretta, è stato ucciso nel pomeriggio a colpi d'arma da fuoco a Crotone. L'omicidio è avvenuto in via Ducarne, nel centro...
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Giuseppe Parretta era figlio della presidente di un'associazione che si occupa di contrasto alla violenza contro le donne ed il delitto è stato commesso all'interno della sede della stessa associazione. Il giovane, secondo i primi accertamenti, è stato colpito da almeno tre proiettili al torace. Parretta era il figlio di Katia Villirillo, la presidente dell'associazione «Libere donne» che da anni contrasta la violenza sulle donne. All'origine del delitto, comunque, secondo le prime informazioni, vi sarebbero stati contrasti di vicinato con l'omicida, Salvatore Gerace, che abita nella zona. L'uomo, dopo il delitto, sarebbe rimasto sul posto in attesa della polizia, consegnandosi poi agli agenti.
L'uomo ha po detto di ritenersi al centro di un «complotto», di essere «spiato» dai vicini di casa. Così Salvatore Gerace ha fatto irruzione nell'abitazione adiacente alla sua sparando e uccidendo Giuseppe Parretta. Il ragazzo che si trovava in casa insieme alla mamma, Katia Villirillo, presidente dell'associazione Libere donne, molto impegnata nel contrasto alla violenza di genere, la fidanzata, la sorella ed il fratello si è parato per fare scudo ai familiari e divenendo bersaglio dei colpi di pistola sparati con freddezza da Gerace. La vittima è stata raggiunta al petto, alla spalla ed al fianco. La dinamica dell'omicidio è stata illustrata in una conferenza stampa in Questura, a Crotone. Ad incontrare i giornalisti il vicario del Questore, Antonio Ferrante e il capo della Squadra Mobile Nicola Lelario che spiegato come, allo stato, non ci sia «collegamento tra quanto accaduto ieri pomeriggio è l'attività dell'associazione».
È stata una mania di persecuzione, secondo quanto emerso, ad avere obnubilato la mente di Salvatore Gerace.
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Quotidiano Di Puglia