Covid Lazio, da lunedì test rapidi anche nei centri privati: prezzo fisso a 13 euro

Via da lunedì ai test rapidi antigenici per il Covid anche in tutta la rete dei laboratori privati di Roma e del Lazio. Quasi duecento strutture (di cui la metà...

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Via da lunedì ai test rapidi antigenici per il Covid anche in tutta la rete dei laboratori privati di Roma e del Lazio. Quasi duecento strutture (di cui la metà nella Capitale) saranno dunque accessibili a chiunque per uno screening molto veloce, in grado di rivelare dopo soli trenta minuti se si sono sviluppati gli anticorpi per il Covid e, quindi, la potenziale presenza del virus. In caso positivo, l’utente dovrà poi eseguire il tampone molecolare che resta disponibile esclusivamente nelle strutture pubbliche. Adesso ci si potrà sottoporre allo stesso tipo di esame sperimentato dai medici e ricercatori dello Spallanzani negli aeroporti di Roma e al porto di Civitavecchia. «Conclusa positivamente la sperimentazione - chiarisce l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato - il test ora potrà essere adottato anche nelle strutture private abilitate alla microbiologia, virologia e immunologia». 


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I PRELIEVI

Il test rapido somiglia al tampone poiché si esegue sempre attraverso un prelievo con una bacchetta dal naso. Ma ha una processazione diversa. Per il test rapido non ci sarà bisogno della ricetta medica, il prezzo è calmierato in 13,94 euro. L’attesa, però, ora è tutta per i test salivari che aspettano la validazione dello Spallanzani. L’autorizzazione dovrebbe arrivare entro la fine del mese. Poiché non è invasivo potrà essere usato con i minori e nell’ambito degli istituti scolastici. L’elenco dei laboratori privati autorizzati verrà stilato dalla Regione nelle prossime ore. 

Teoricamente potrebbe essere quasi sovrapponibile a quello già dato per i centri analisi in grado di fare i test sierologici. A Roma e provincia sono oltre cento, la maggior parte concentrati nella Asl Rm 1 (39) e nella Asl Rm 2 (34), segue la Asl Rm 3 (14). Ma c’è ancora incertezza, perché per esempio, il requisito della presenza della virologia non è alla portata di tutti. «Noi saremmo pronti a partire con i test rapidi ma le indicazioni fornite finora sono confuse e soggette a interpretazioni - afferma Claudia Barillari, membro del Cda della casa di cura Villa Mafalda - tanto che siamo in contatto con la nostra associazione di riferimento, l’Aiop, per capire se il via libera si rivolge anche a noi cliniche private o solo ai laboratori». A Villa Mafalda, per un periodo, si erano fatti anche i tamponi molecolari, poi analizzati dall’Umberto I.


«Gli utenti in sole 6 ore avevano una risposta definitiva - dice Barillari - senza andare a ingolfare i drive in e aspettare chiusi in casa per giorni interi». Auspica che la Regione torni indietro sulla decisione riguardo ai tamponi ai privati anche Mariastella Giorlandino di Artemisia Lab che sui test rapidi incalza: «Il prezzo imposto non tiene conto della qualità dei materiali, a meno che non si acquistino kit scadenti. E perché ostinarsi a vietare il tampone ai privati? Non ha senso, c’è una rete valida e con percorsi pronti e dedicati pronta ad aiutare il cittadino e la rete pubblica». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia