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Sui social si fa chiamare Coyote Cute, ha circa 20 anni, è una studentessa universitaria ma ha conquistato tutti tramite OnlyFans. È la celebrità del giorno ed è finita un po' su tutte le testate nazionali. Sui social è diventata virale grazie al... Bari. Già, ha avuto l'idea di scattare delle foto con il lato B in mostra (con il solo perizoma) allo stadio San Nicola di Bari. Lo aveva già fatto a inizio settembre, poi ha ripetuto lo scatto nella partita contro il Brescia di sabato scorso. La squadra biancorossa ha vinto 6-2, lei ha ripetuto le foto: sarà questione di...fortuna? Si fa per dire. Intanto sui social è diventata una celebrità, tanto da raggiungere i 60.000 followers. Ma nella vita che fa? Studia a Urbino e intanto "guadagna 4-5mila euro su OnlyFans". È considerata la versione porno di Instagram, ma cos'è OnlyFans? E soprattutto: come funziona?
Come funziona OnlyFans?
È un social network in pay per view: per vedere un contenuto devi pagare.
OnlyFans in Puglia: il boom
E anche in Puglia, nelle ultime settimane, spopola. Il caso di Coyote Cute è solo uno dei tanti. Lei ha dichiarato di riuscire a guadagnare 4-5 mila euro al mese ma c'è anche chi fa di più. Tra le più popolari c'è Malena, detta "Malena nazionale" o "Malena la pugliese". «Quanto guadagno in un mese? Riesco anche a guadagnare 10.000€ - ha dichiarato a Novella2000 qualche mese fa - al mese spesso. Ovviamente dipende da quanto lavoro. Durante il lockdown ad esempio, l’ho sempre dichiarato, sono arrivata a incassare 27.000€». Insomma, così OnlyFans diventa un lavoro a tempo pieno. I rischi, come per tutti i contenuti a sfondo sessuale, sono molteplici. Ma sono in tanti a non pensarci più di tanto. In fondo, sono soldi facili.
OnlyFans, i dubbi e i rischi
Il rischio è che qualcuno faccia un utilizzo di quelle foto fuori da quanto normato dal social. Cioè: non è molto difficile scaricare foto e video e utilizzarli magari su siti diversi, trasformandoli in veri e propri contenuti porno. E c'è anche un altro aspetto da tenere in considerazione: è facile che si iscrivano anche minorenni, spesso ragazzini, con un nome falso. Diventa, così, anche un problema di approccio alla sessualità, conosciuta fin troppo frequentemente tramite lo schermo di uno smartphone. Dubbi e rischi che restano, e sono anche piuttosto forti. Al di là dei soldi facili.
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