Coronavirus, giovane cinese aggredito in Veneto: gli hanno spaccato una bottiglia in faccia. «Nessuno l'ha difeso»

L'allerta coronavirus, almeno in teoria, dovrebbe unire le persone e favorire la solidarietà e l'aiuto reciproco. All'atto pratico, però, accade...

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L'allerta coronavirus, almeno in teoria, dovrebbe unire le persone e favorire la solidarietà e l'aiuto reciproco. All'atto pratico, però, accade esattamente l'opposto: la psicosi finisce inevitabilmente per alimentare episodi di intolleranza e violenza, come è accaduto due sere fa in Veneto, all'interno del bar di una stazione di servizio.


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Zhang
, un ragazzo italiano di origine cinese, si era fermato ad una stazione di servizio nei pressi di Cassola (Vicenza), non lontano da Bassano del Grappa. Il giovane, che doveva fare benzina, aveva con sé solo 50 euro ed era entrato nel bar per chiedere alla cassiera di poter cambiare quella banconota in altri tagli. La cassiera, tuttavia, non gli ha dato neanche il tempo di fare la sua richiesta, ammonendolo così: «Hai il Coronavirus, non puoi entrare». Immediatamente dopo, un 30enne, che si trovava seduto ad un tavolino, ha aggredito Zhang spaccandogli una bottiglia di vetro in pieno volto e lasciandolo sanguinante.

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La notizia è stata riportata da Open, che ha citato la denuncia presentata dal ragazzo ai carabinieri dopo l'aggressione subita. «La cosa più grave, forse anche più dell'aggressione, è che nessuno è intervenuto in difesa di quel ragazzo né si è avvicinato a lui per soccorrerlo», spiega una fonte al giornale online diretto da Enrico Mentana. Si tratta dell'ennesimo caso di intolleranza nei confronti di cittadini di origine asiatica, compresi quelli che provengono da paesi che solo marginalmente sono stati interessati dal contagio del virus originatosi a Wuhan. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia