Coronavirus Italia, superati i 20.000 morti e tornano ad aumentare i positivi. Iss: «È ancora fase 1»

Per il decimo giorno consecutivo cala il numero dei malati di Covid-19 nelle terapie intensive e si allenta la pressione sulle strutture ospedaliere. E frena anche...

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Per il decimo giorno consecutivo cala il numero dei malati di Covid-19 nelle terapie intensive e si allenta la pressione sulle strutture ospedaliere. E frena anche l'incremento generale dei contagi. La curva epidemica in Italia continua ad evidenziare dei «segnali positivi» che però devono «ulteriormente consolidarsi». La parola d'ordine è dunque 'cautelà poichè, avvertono gli scienziati, siamo ancora nella fase 1 e la prudenza deve essere massima proprio in vista della fase 2 che verrà avviata gradualmente.


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Il bollettino in Italia. Coronavirus, torna a crescere il numero delle vittime per il Covid19 rispetto ai dati di ieri, giornata di Pasqua, e si affievola il numero dei guariti secondo il bollettino della Protezione civile di oggi, lunedì 13 aprile: 159.516 il numero complessivo dei casi (+3.153 rispetto a ieri), 35.435 i guariti (+1.224), e 20.465 le vittime (+566). Per il decimo giorno cala il numero delle persone ricoverate nelle terapie intensive: -83.

Giovanni Rezza (Iss): «Siamo ancora in Fase 1, non c'è dubbio»«Siamo ancora in fase uno, non c'è dubbio. Segnali positivi ci sono ma il numero dei morti è ancora elevato perché è da attribuire a contagi precedenti. I numeri diminuiscono lentamente perché si riferiscono ai contagi». È la precisazione di Giovanni Rezza dell'Istituto superiore di sanità e componente del Comitato tecnico-scientifico nella conferenza stampa alla Protezione civile.

Rezza (Iss): «Calcio? Se dovessi dare un parere sulla ripresa del campionato direi di no». «Se dovessi dare un parere tecnico non lo darei favorevole e credo che il Comitato tecnico scientifico sia d'accordo. Poi sarà la politica a decidere». Lo ha detto Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità e componente del comitato tecnico scientifico, rispondendo a una domanda sulla ripresa del campionato di calcio.

Rezza (Iss): «Non è detto che i recidivi siano contagiosi». «Ci sono recidive, la persona che sembra guarita, poi nuovamente è positiva». Lo ha detto Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss) sottolineando che servono approfondimenti e «non è detto che la persona recidiva sia contagiosa».

Borrelli:
«Riaperture? Ipotesi premature». «Al momento qualsiasi ipotesi è prematura». Così il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha risposto a una domanda sulla possibile riapertura di alcune filiere produttive nelle prossime settimane. «La task force è al lavoro su un report - ha detto -, poi una valutazione sarà fatta dal decisore politico».
 




Ieri la conferma che il trend è ormai affidabile. «Il trend è ormai affidabile. Mettendo insieme la riduzione dei ricoverati, dei pazienti nelle terapie intensive e del numero dei deceduti, possiamo affermare che le misure adottate e prorogate stanno avendo un impatto su questo virus». Lo ha detto Luca Richeldi, primario di pneumologia al Gemelli di Roma e membro del Comitato tecnico-scientifico, in conferenza stampa alla Protezione Civile.



 


   
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Quotidiano Di Puglia