Il premier a Ceglie. Conte: "Resteremo cinque anni. Su Tap stesso metodo Ilva"

«Quello del Tap è un è progetto elaborato prima di noi, ora nel pieno dell'esecuzione. Ci confrontiamo con impegni contrattuali già assunti ma...

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«Quello del Tap è un è progetto elaborato prima di noi, ora nel pieno dell'esecuzione. Ci confrontiamo con impegni contrattuali già assunti ma stiamo riesaminando tutta la procedura», usando «lo stesso metodo applicato su Ilva. Se ci saranno irregolarità che ci permetteranno di ridiscutere gli impegni contrattuali ce ne faremo forti». Lo ha detto in serata il premier Giuseppe Conte, partecipando a incontro condotto dal direttore di Affari Italiani Angelo Maria Perrino. Titolo dell'iniziativa: "La piazza... la politica dopo le ferie".


Diversi i temi trattati. Uno dei più sentiti, i vaccini. «C'è stato un emendamento che ha creato incertezza, e ne dobbiamo prendere atto, e per questo abbiamo riformulato l'emendamento. Quindi attualmente lei può portare i suoi figli con l'autocertificazione». Così il premier Giuseppe Conte.
E' stata,  questa, una delle ultime battute dell'incontro. In precedenza il premier - accompagnato dal portavoce Rocco Casalino, originario proprio di Ceglie - ha affrontato altri temi. A cominciare dall'Ilva: «Tanto rumore per nulla? Una citazione fuori luogo. Noi siamo arrivati al governo che era stata già aggiudicata la gara. C'era una società vincitrice e ciononostante abbiamo ottenuto le condizioni migliori. C'è stato un salto dalle condizioni iniziali della gara alle condizioni attuali e di questo va dato atto al ministro Di Maio. Mi sembra evidente che abbia fatto meglio di Calenda: quest'ultimo ha chiuso una gara senza neppure accettare il rilancio, c'erano due concorrenti».
Tra i vari argomenti toccati, la durata del governo: «Resteremo in carica 5 anni, se ne facciano una ragione. Siamo determinati». E ancora, le concessioni: «Quanto accaduto a Genova ci dà la chance di rivedere tutto il sistema delle concessioni». Non solo quelle autostradali. Alla domanda se saranno soggette a revisione anche quelle televisive, il premier ha risposto: «Tutte». Incalzato sui temi europei, Conte ha poi spiegato che «l'Ue non sarà mai un cappio per l'Italia. È un'opportunità. L'Italia sta facendo tutto per rilanciare l'Ue, vogliamo essere di stimolo a un'Europa più responsabile e solidale. L'Italexit è un'ipotesi mai contemplata e anche l'uscita dall'euro è stata mai contemplata ma se io fossi un monetarista studierei le conseguenze di un'uscita dell'Italia dall'euro. Vi rivelo che dopo che il primo incarico incontrai riservatamente il professor Savona, di uscita dall'euro non se ne è mai parlato», sottolinea.

E ancora, la flat tax: «Va operata perché consentirà ai contribuenti di avere un rapporto più chiaro e più trasparente con il fisco». Il primo passo, ha sottolineato il presidente del Consiglio, è realizzare la «pacificazione fiscale». «Siamo qui per durare un'intera legislatura: queste riforme le vareremo tutte. Alcune di queste misure verranno attuate con gradualità. E questo è il meccanismo che ci consentirà di auto-finanziarle», ha aggiunto. Quanto alla bufera giudiziaria che in questi giorni coinvolge la Lega, il  premier ha detto: «Immaginate un leader di un partito che da oggi in poi non può più disporre di un euro per poter svolgere attività politica. Non ha senso banalizzare il problema. Capisco lo scoramento di Salvini. Se non avessi fatto il premier mi sarei offerto per difendere la Lega, sarebbe stato stimolante e non lo dico per offendere i legali che se ne occupano». Un riferimento, infine, anche al reddito di cittadinanza: «Il reddito di cittadinanza si deve fare, perché lo abbiamo promesso».


Prima di salire sul palco, il premier aveva incontrato nel Municipio di Ceglie alcuni esponenti del comitato No Tap di Brindisi. «Il premier è animato di buona volontà, come la metà di questo governo. Ci ha detto che valuterà i costi-benefici dell'opera e se ci sono irregolarità». Questo il commento di Bobo Aprile, del comitato. I tempi della risposta del governo? «Entro qualche mese», spiega Aprile che bolla il gasdotto come un'opera «dannosa, inutile e costosa». E i No Tap di Brindisi si oppongono anche all'ipotesi di uno spostamento del punto di arrivo del gasdotto. «Brindisi non può accettare un minimo danno in più».



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Quotidiano Di Puglia