Atac, autista scrive su display bus un messaggio anti vaccini e posta su Facebook

Atac, autista scrive su display bus un messaggio anti vaccini e posta su Facebook
Un autista di Atac ha scritto sul display di un autobus in servizio, probabilmente al capolinea, un messaggio volgare contro i vaccini e l'ha diffuso in rete nei gruppi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un autista di Atac ha scritto sul display di un autobus in servizio, probabilmente al capolinea, un messaggio volgare contro i vaccini e l'ha diffuso in rete nei gruppi Facebook di persone contrarie alla legge sulle vaccinazioni.


Si tratta dell'ennesimo esempio di uso improprio dei display di un mezzo pubblico (e quindi di tutti), che conferma come in parte del personale di Atac ci sia uno strisciante senso di anarchia. L'azienda ha comunque aperto una inchiesta interna. L'autista stesso conferma su Facebook di avere scritto il messaggio prima di partire.

«Atac ha immediatamente avviato tutti gli accertamenti utili ad individuare le responsabilità e conseguenze derivanti dall'uso improprio del display di un bus di linea, che stamattina è stato tabellato con una scritta contro le vaccinazioni», comunica l'Atac in una nota. «Al termine dei necessari approfondimenti - prosegue - l'azienda prenderà ogni provvedimento non solo a carico del conducente, ma anche di eventuali altri responsabili, che col proprio comportamento avessero favorito, in qualsiasi modo, la grave e inaccettabile violazione dei regolamenti aziendali e conseguente danno all'immagine della società». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia