Chi non ha mai provato la fastidiosa sensazione di guardare il cielo terso o uno schermo bianco e vedere piccole macchie muoversi nel campo visivo? Sono le cosiddette 'mosche...
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Le 'mosche volantì «sono dovute alla degenerazione del corpo vitreo, quel gel che riempie l'occhio, che con il passare del tempo tende a dividersi nelle sue due componenti: quella liquida e quella fibrillare. Le fibrille vitreali si agglomerano e formano dei corpi mobili che seguono il movimento dell'occhio in tutte le direzioni», dice Bellone. «Pur non essendo di per sé pericolose per la vista, evidenziano però un'alterazione del vitreo e possono essere un segnale d'allarme di malattie retiniche».
Le principali cause sono imputabili all'età (tendenzialmente dopo i 40-50 anni), alla miopia elevata oppure a traumi diretti o indiretti, ma anche a disidratazione o a disordini del metabolismo. «Le mosche volanti possono comparire anche da giovani - aggiunge Belloni - l'importante è sottoporsi a un controllo medico oculista per escludere situazioni ben più serie come la rottura della retina e il distacco della stessa. In ogni caso, prima si arriva ad una diagnosi e migliore sarà la prognosi per il futuro».
«La vitrectomia mini invasiva a 27 Gauge permette di utilizzare una sonda ben più piccola rispetto al passato il cui diametro non arriva a mezzo millimetro - spiega l'esperto - Attraverso tre fori di diametro 0,4 mm si asporta il vitreo e si possono riparare eventuali alterazioni retiniche mediante il Laser. L'intervento, che dura mediamente 20 minuti, non prevede sutura. Il paziente viene dimesso subito e può riprendere le proprie attività a distanza di un paio di giorni».
Ogni singolo caso clinico, raccomanda lo specialista «deve essere attentamente valutato.
Quotidiano Di Puglia