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I bracconieri l'hanno colpita a un'ala, non potrà mai più volare e probabilmente - trattandosi di una specie monogama - non potrà mai più incontrare il suo compagno. È la triste storia di una cicogna soccorsa a Presicce Acquarica, raccontata sulla pagina del Centro di recupero fauna selvatica di Calimera.
La stagione venatoria e gli animali feriti
«Anche la stagione venatoria 2022 è iniziata - si legge - nel peggiore dei modi. Il primo giorno di apertura alla caccia ha fatto arrivare al cras di Calimera un falco con ferite d’arma da fuoco e un omero frantumato. Il secondo giorno è stato anche peggio. Mercoledì 21 settembre è arrivata la segnalazione di una cicogna ferita a Presicce Acquarica.
I pallini hanno rotto l'omero e reciso un vaso sanguigno
«Alcuni pallini - prosegue il racconto - hanno rotto l’omero in più punti e reciso un vaso sanguigno che irrorava l’ala. Per il direttore sanitario e veterinario del cras, Gianluca Nocco, e la sua collega, Elisabetta Mansullo, non c’è stato altro da fare che procedere all’amputazione dell’ala. I giorni successivi non sono stati facili. La cicogna perdeva sangue dal becco, era abbattuta e non aveva la forza di mettersi in piedi. Domenica, dopo quattro giorni dall’intervento e dopo le amorevoli cure degli operatori del Centro, le sue condizioni sono migliorate e la cicogna è riuscita ad alzarsi e camminare».
Non potrà volare mai più
Salva la vita, almeno. Ma, «volare non potrà, mai più», spiegano. «Qualcuno ha deciso per lei. Non ci importa chi sia stato - conclude il post - ma il gesto è davvero spregevole. La cicogna è il simbolo della vita. Nell’immaginario comune è colei che porta un figlio ai suoi genitori. È un animale raro e protetto. Ha un compagno per tutta la vita e migra per nidificare per poi ritornare a svernare in genere in Africa o Spagna meridionale. Con questa stagione per lei è terminato tutto. Non rivedrà il suo compagno, non potrà più riprodursi e la migrazione sarà solo un ricordo. Bisognerebbe aumentate i controlli e fermare i folli che in barba a ogni legge e al buon senso non si fanno alcuno scrupolo a sparare contro meravigliose creature indifese. Non lasciamo che quel po’ che è rimasto del patrimonio faunistico sia lasciato nelle mani di pochi barbari ignoranti».
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