Il ristoratore del centro murattiano, l'albergatore, il manager: nelle carte dell'inchiesta sul presunto giro di escort che avrebbe coinvolto anche delle minorenni vengono citati personaggi più o meno noti della città e dell'hinterland. Persone non indagate, ma che erano a conoscenza di quanto accadeva nel quadrilatero della cosiddetta "Bari bene". Qualcuno ha anche usufruito delle prestazioni sessuali delle giovani donne, ma maggiorenni e, per questo, non è finito nella rete degli investigatori. Ma l'inchiesta racconta di un "sottobosco" che potrebbe essere ben più ampio di quanto appaia oggi dalla lettura dei capi di accusa.
Il retroscena
Non ci sono soltanto i figli dei boss in questa storia che fa tremare i polsi, compare anche quella parte della società che all'apparenza è al di sopra di ogni sospetto. Ad esempio, quando una delle due "mamme coraggio" intuisce che sua figlia è finita in una situazione ben più grande di lei, indagando tra una foto e un post social si imbatte in un ristoratore. Ed è a lui che si rivolge per capire cosa stia accadendo alla sua "bambina", ricevendo i primi indizi per venirne a capo. Ma c'è anche l'albergatore che tutto sa, ma nulla dice. Per non parlare dei facoltosi clienti delle ragazze, imprenditori e manager capaci di spendere anche sino a 20mila euro in pochi giorni.
L'inchiesta è chiusa ma, con ogni probabilità, le verifiche degli inquirenti non ancora.