Umberto Ruggiero è morto: fu pioniere e rettore del Politecnico

Umberto Ruggiero è morto: fu pioniere e rettore del Politecnico
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Giovedì 16 Maggio 2024, 14:35 - Ultimo aggiornamento: 14:54

È morto oggi Umberto Ruggiero, già rettore e pioniere del Politecnico di Bari. E' grazie al suo impegno che nacque il terzo politecnico in Italia. E' morto questa mattina, tra due settimane avrebbe compiuto 97 anni.

Chi era Umberto Ruggiero

La sua è stata una vita, anzi tante vite, come amava ricordare in occasione dei suoi 90 anni, straordinaria, sul piano universitario, personale, professionale. Da Cavaliere della Repubblica Italiana (1969) conferito dall'allora Presidente, Giuseppe Saragat a Commendatore della Repubblica (2023), attribuito dal Presidente in carica, Sergio Mattarella. Il prof. Umberto Ruggiero è stato un vero monumento e pioniere dell'ingegneria meccanica in Puglia, e, soprattutto, artefice e promotore del Politecnico di Bari, legato indissolubilmente.
Così il Rettore, Francesco Cupertino: “Partecipiamo al lutto della famiglia con grande affetto e profonda riconoscenza nei confronti dell'uomo straordinario, del docente illuminato e della guida sapiente che il professor Ruggiero ha sempre rappresentato per tutti noi, nella sua lunga e onorata carriera. I suoi insegnamenti, il suo esempio e le sue opere resteranno un punto di riferimento per ricordarci delle nostre origini guardando sempre al futuro, come ha fatto lui. Non lo dimenticheremo mai”.
Una storia straordinaria. Umberto Ruggiero, classe 1927, era nato in una Bari lontana nel tempo, allineata, come tutta l’Italia, ai costumi e alle convinzioni dal colore unico che, oggi, solo i libri di storia e i filmati dell’Istituto Luce possono raccontare.
La Provvidenza, come spesso ricorderà riconoscente, gli aveva riservato un lungo e straordinario percorso di vita, con un paio di ingredienti determinanti che, uniti alle sue abilità, adopererà in tutte le occasioni: grande passione ed intelligente iniziativa. 
È il 1944, quando consegue la maturità scientifica presso il Liceo Scientifico “Arcangelo Scacchi” di Bari. L’Italia è divisa in due. Nonostante ciò, figura tra i primi immatricolati al biennio propedeutico di Ingegneria avviato a Bari nel 1943-44 e successivamente della Facoltà di Ingegneria, avviata nel 1947. Vuole fare l’ingegnere meccanico, si laurea nel 1950 (voto 110/110) nell’unico corso disponibile: Ingegneria Civile, sezione Trasporti. È uno dei primi laureati in Ingegneria a Bari. La sua carriera si arricchisce di esperienze dentro e fuori dall’università. Nel 1967 è professore ordinario di Macchine ed è l’artefice della creazione del corso di laurea di Ingegneria Meccanica in Puglia, determinante nel favorire la presenza industriale nella regione e la formazione di una innumerevole schiera di tecnici ingegneri grazie al relativo corso di laurea. Fondatore nel 1975 del Consorzio Studi Economia applicata all’Ingegneria (CSEI), poi Universus, si impegna a fondo negli anni Ottanta per realizzare un antico progetto di inizio secolo del 900: un Politecnico a Bari. 
È il 1990. La legge istitutiva è la n.245 del 7 agosto. La realizzazione del Politecnico di Bari, terzo in Italia, è stata un’altra fondamentale sua grande conquista. 
Ne diventerà Rettore nel 1994, dopo Attilio Alto, altro protagonista della storia del Politecnico di Bari. Il Politecnico, cui Umberto Ruggiero resterà legato per sempre, è, e sarà sempre, il fiore all’occhiello del suo operato di docente e amministratore. Parallelamente accumola negli anni un lungo elenco di altri incarichi che si accompagnano ad un costante impegno scientifico, didattico e sociale all’interno della Facoltà di Ingegneria e non solo. È autore di 90 memorie scientifiche, 3 libri e due brevetti.
Professore emerito del Poliba dal 2004 con la seguente motivazione: “al Prof. Ruggiero, già illuminato docente nonché Magnifico Rettore, che ha contribuito a realizzare il terzo Politecnico d’Italia, il primo del Centro-Sud”. Decano degli ingegneri di Puglia, è stato anche Consigliere e Presidente dell'Ordine Regionale degli Ingegneri. Presidente onorario dell'Associazione Termotecnica Italiana, autore di 90 memorie scientifiche, 3 libri e due brevetti.
Negli ultimi trent’anni della sua vita ha continuato ad essere protagonista con lucida coscienza critica su tutti i temi più importanti della realtà locale e nazionale, dal ritorno alle lauree magistrali ai problemi dell’Ilva, portando la sua testimonianza in congressi e riviste locali e nazionali. 

L'ultimo saluto

I funerali.

La sua salma sarà esposta domani, 17 maggio, dalle 10.30, nella Cappella “Sedes Sapientiae”, nel Campus universitario. Il rito funebre sarà celebrato alle 16.00, nell'Aula Magna "Attilio Alto".

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