Omicidio Scazzi, rigettata l'istanza
di scarcerazione di Sabrina Misseri

Omicidio Scazzi, rigettata l'istanza di scarcerazione di Sabrina Misseri
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Lunedì 20 Gennaio 2014, 15:05 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 15:31
TARANTO - La Corte di Assise di Taranto ha rigettato l'istanza di scarcerazione avanzata dai difensori di Sabrina Misseri, condannata all'ergastolo per l'omicidio della quindicenne di Avetrana Sarah Scazzi. I legali lamentavano il mancato deposito delle motivazioni della sentenza e le precarie condizioni di salute di Sabrina, detenuta a Taranto.



Sarah Scazzi venne strangolata il 26 agosto 2010
e i resti del suo corpo trovati in un pozzo-cisterna nelle campagne di Avetrana la notte tra il 6 e il 7 ottobre dello stesso anno. Sabrina Misseri è stata condannata all'ergastolo, insieme alla madre Cosima Serrano, il 20 aprile 2013 ed è detenuta nel carcere di Taranto dal 15 ottobre 2010, quando venne chiamata in causa dal padre Michele Misseri, che prima confessò il delitto, poi tirò in ballo la figlia e infine, dopo alcuni mesi, ritrattò ancora dichiarandosi unico responsabile del delitto. L'agricoltore è stato condannato ad otto anni per soppressione di cadavere. Nella loro istanza gli avvocati Franco Coppi e Nicola Marseglia, difensori di Sabrina, avevano chiesto, in subordine, la concessione alla loro assistita degli arresti domiciliari in casa della zia, Emma Serrano, sorella di Cosima nonchè di Concetta Serrano, madre di Sarah. I legali sottolineavano inoltre che Sabrina è «da tempo sottoposta ad osservazione psichiatrica in conseguenza dell'oggettivo stato depressivo nel quale versa».
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