«Michele Misseri si accusa dell'omicidio
per attirare l'attenzione su di sé»

«Michele Misseri si accusa dell'omicidio per attirare l'attenzione su di sé»
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Venerdì 26 Aprile 2013, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 11:59
TARANTO - Michele Misseri mostra una tendenza verso forme di autosuggestione che lo possono portare persino ad autoaccusarsi di reati commessi da altri al solo scopo di porsi in evidenza, di attirare l'altrui attenzione o far parlare di s. Lo scrive Vincenzo Tarantino, consulente grafologo giudiziario e grafopatologo, nonché presidente del centro internazionale di grafologia medica, in una consulenza per il settimanale "Il Punto" in edicola e pubblicata integralmente sul sito www.ilpunto.it.



Secondo lo studio, Michele Misseri - spiega il settimanale in una nota - mostra una tendenza «alla millanteria, alla vanità e alla smania di emergere agli occhi dell'ambiente», rivelando anche «la sua costante illusione di poter sfuggire alla realtà, il desiderio di rifugiarsi nel mondo del fantastico percepito come certamente più bello e gratificante di quello reale. Col suo fantasticare e inventare fatti immaginari fino a ritenerli veri lui stesso, lo scrivente manifesta il forte desiderio di fuggire dalla realtà e dall'ambiente in cui vive, percepito come ostile e difficoltoso, per rifugiarsi in un mondo migliore e più amico».



Tarantino ha espresso anche un parere sulla vittima, Sarah, che dall'esame della grafia di una pagina del suo diario appare essere stata «persona chiara, schietta, dolce ma che a volte sfiora l'ingenuità con tendenza ad appoggiarsi a persone che possono rassicurarla e dirigerla». Sul sito internet del settimanale il Punto è possibile scaricare le pagine originali del diario di Sarah Scazzi, l'analisi grafologica della vittima, le lettere di Michele Misseri e l'analisi della scrittura dello zio di Avetrana.
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